Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 14 Dicembre 2017
Un raptus sempre più inspiegabile
Da Chiesa a Sondrio in pochi minuti
Il terrore in piazza: l’auto di Bordoni avvistata in Valmalenco soltanto nel pomeriggio. Mezzora dalla prima segnalazione alla scorribanda delle 14,30 in piazza Garibaldi
Il particolare può sembrare irrilevante, invece dà la misura dell’imprevedibilità del raptus di follia che, sabato pomeriggio, ha colto Michele Bordoni e lo ha portato a fare irruzione con la propria auto nella pedonale piazza Garibaldi investendo deliberatamente i passanti.
La sua auto era già stata notata mentre procedeva a folle velocità nell’abitato di Chiesa in Valmalenco, è vero, ma non in mattinata come si era vociferato nell’immediatezza dei fatti. La Toyota Yaris marrone ha seminato il panico in Valmalenco nel primo pomeriggio, poco più di mezzora prima dell’attentato di piazza Garibaldi per il quale il giovane di Poggi è stato arrestato con l’accusa di strage.
Tempi ristrettissimi, dunque, che hanno colto di sorpresa anche le forze dell’ordine. «Il passaggio del veicolo nel centro di Chiesa in Valmalenco, alle 13,59, non è stato intercettato direttamente dagli agenti del servizio della Polizia locale, nel qual caso, valutata la gravità del comportamento e disponendo immediatamente di targa e modello, avrebbero avuto buone possibilità di neutralizzarlo, ma segnalato da passanti allarmati dalla velocità elevata» la precisazione del commissario Tiziano Rama, responsabile del servizio di Polizia locale dei Comuni della Valmalenco.
Niente oltretutto che potesse far pensare a qualcosa che andasse oltre il comportamento imprudente di chi guida a velocità troppo elevata. «Trascorsi un paio di minuti dal fatto l’agente in servizio riceveva la segnalazione di un testimone presentatosi in ufficio e provvedeva all’esame delle videoregistrazioni, al fine di individuare la vettura e la targa per poter espletare le procedure sanzionatorie per la velocità non adeguata, fattispecie che si presenta comunemente - ancora il comandante dei vigili della Valmalenco in una nota -. Da dette ricerche si venivano ad accertare anche ulteriori infrazioni connotanti una guida pericolosa, pur in assenza di elementi tali da far ipotizzare che il conducente avesse intenzioni dolose». Il punto è proprio questo: alta velocità e imprudenza sì, ma niente che potesse fare pensare una persona che avesse dei propositi omicidi, come invece ipotizza la Procura e conferma il giudice per le indagini preliminari Carlo Camnasio che ha ribadito l’accusa di strage.
In ogni caso i tempi sono molto stretti e hanno colto tutti di sorpresa. È sempre il commissario Rama a spiegare che la segnalazione è stata inviata subito al comando dei colleghi sondriesi con la richiesta di bloccare il veicolo. Ma non c’è stato il tempo: nella loro risposta gli agenti di Sondrio non hanno potuto fare altro che comunicare che il conducente dell’auto si era appena reso protagonista della inspiegabile quanto pericolosissima irruzione in piazza Garibaldi che ha provocato tre feriti: una donna, ricoverata in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, e due uomini che se la sono cavata con lesioni meno gravi.
Una ricostruzione rassicurante sotto l’aspetto dell’operato delle forze dell’ordine e delle istituzioni, che però getta una luce ancora più inquietante su quello che ha sempre di più l’aria di un raptus impossibile da prevedere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA