Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 11 Aprile 2016
Un Nebbiolo “pop” al Vinitaly: «Le nostre bottiglie scelte dai giovani»
A Verona successo dei nostri vini alla rassegna vinicola. «Le vendite vanno bene, ci manca solo un po’ di unità»
La Valtellina è pop a Vinitaly. E non solo a Verona. Perché i vini della provincia di Sondrio sono sempre più apprezzati, non solo da un pubblico di esperti e di intenditori, ma anche dai “semplici” consumatori, che, alla fine, sono quelli che le bottiglie le comprano e le bevono.
È un quadro positivo quello che esce dalla prima, affollata, giornata del Vinitaly, la più importante fiera dedicata al mondo dell’enologia.
Ma che cos’è il vino pop? E dove sta andando il Consorzio Vini della Valtellina? La risposta arriva proprio dal presidente Mamete Prevostini: «Il vino pop non è altro che un modo diverso di raccontare il vino. La strada è partita da cinque o sei anni, già da quando ci siamo presentati al Vinitaly in maniera diversa. I frutti stanno già arrivando. I vecchi pregiudizi ormai sono un ricordo lontano. Il vino “potente assai” o mai maturo, o solo da bere in certe circostanze, non esiste più. Ora lavoriamo su nuove visioni».
Gli fa eco Giacomo Mojoli, giornalista e consulente del Consorzio: «Il mondo del vino va “poppizzato”, reso pop, modernizzando i linguaggi per raccontarlo. Che in Valtellina si faccia vino buono è diventato un prerequisito, ora bisogna raccontarlo, e inventarsi luoghi, contesti e situazioni che rendano il vino trasversale dal punto di vista delle contaminazioni. È al posto giusto, al momento giusto: piace all’esperto, ma anche all’appassionato e al giovane. Deve essere compreso e apprezzato da un pubblico generalista, e non deve essere un vino di nicchia. Vogliamo che sia complesso ma non complicato».
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