Un fine settimana tragico sulle vette

Federica Tonoli, 30 anni, del Milanese, è caduta dalla ferrata del monte Forno in alta Valmalenco. Illesi i tre alpinisti insieme a lei. Due giorni fa era precipitato dalla cresta della cima Cigola Ermanno Molin Pradel, 57enne di San Donato Milanese. Il Soccorso alpino: «In montagna è già inverno»

Due incidenti mortali in montagna in due giorni in provincia di Sondrio ed è un qualcosa che si fa fatica ad accettare. Il primo sabato, sulle Orobie, a 2.600 metri di quota sopra Piateda, il secondo ieri, sulle Rezie, a 3.200 metri sopra Chiareggio di Chiesa in Valmalenco, al confine fra Italia e Svizzera. Federica Tonoli, 30 anni, residente a Masate, in provincia di Milano, la vittima, precipitata dalla ferrata del monte Forno e per la quale i traumi da caduta sono stati fatali. Nulla è stato possibile fare ai soccorritori per salvarla.

Subito in volo

Sul posto si sono immediatamente recati i tecnici del Corpo nazionale del soccorso alpino della Valmalenco e i militari del soccorso alpino della Guardia di finanza, informati anche i Carabinieri di Sondrio, così come si è alzato in volo l’elisoccorso di Caiolo con l’equipe medica a bordo, ma come detto il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

Poco dopo, in supporto ai colleghi dell’Areu di Caiolo è giunta anche l’equipe di Elibergamo ed entrambi gli elicotteri si sono recati sul target per trasportarvi i tecnici del soccorso civile e militare, per recuperare la salma della giovane e trasportarla a valle, e per effettuare il recupero dei compagni di escursione che erano con lei. Si tratta di tre alpinisti, una giovane di 26 anni, e altri due alpinisti di 26 e 31 anni usciti illesi da questa terribile avventura.

Dettagli su come sia avvenuta questa ennesima tragedia non ci sono noti, anche perché, ieri sera, le operazioni di soccorso non si sono ultimate prima delle 19.30, dopodiché i militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza che si occupano della ricostruzione dell’accaduto si sono messi al lavoro per effettuare le procedure di rito.

Oggi alle 11, nella camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio, verrà effettuata la ricognizione cadaverica da parte del medico necroscopo Antonino Gallucci, oltre al riconoscimento della salma da parte dei congiunti, dopodiché dalla Procura della Repubblica di Sondrio giungeranno indicazioni in merito o alla eventuale autopsia o al nulla osta alla sepoltura.

Quel che è certo è che ieri, a Chiareggio, la giornata era splendida, per quanto fredda al mattino e certamente lo sarà stata ancor più a 3.200 metri «anche se in tanti ci hanno raggiunto - dice il gerente del rifugio Del Grande Camerini -, ma nessuno ci ha detto che sarebbe salito al Forno. Tant’è che non sapevo di questa tragedia. Ho visto passare due elicotteri che procedevano lenti e quasi in parallelo, ma pensavo fosse una presenza collegata alla festa dell’alpeggio di Chiareggio, non a un incidente mortale. Spiace molto».

Ghiaccio e neve

Nonostante il meteo di ieri più favorevole ad escursioni di quanto potesse esserlo quello terribile di sabato, però va compreso «che in questo periodo la montagna veste già panni invernali con ghiaccio e neve - dicono dal Corpo nazionale del Soccorso alpino - per cui occorre procedere con la massima attenzione, vestiti ed equipaggiati in modo consono». L’auspicio è che le indicazioni vengano seguite in modo da contenere il pericolo di incidenti in montagna gravi come quelli cui assistiamo.

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