Tumore al seno, netto aumento di casi
in provincia di Sondrio dal 2000 ad oggi

Lo ha rimarcato Claudio Barbonetti, direttore dell’Unità operativa complessa di Radioterapia e Medicina nucleare dell’ospedale di Sondrio ospite all’auditorium Leone Trabucchi di Castione, dove lunedì, su invito dal Comune che ha organizzato la conferenza nell’ambito di “Ottobre in rosa” dell’Ats della montagna, ha parlato di “Prevenzione, diagnosi e terapia del tumore al seno” davanti ad una numerosa platea in prevalenza femminile

Di tumore al seno non ce n’è solo uno. Ce ne sono almeno cinque tipi diversi. Ecco perché è corretto parlare di tumori alla mammella, in netto aumento nell’ultimo ventennio, anche tra le giovani donne: in media in provincia di Sondrio viene diagnosticato circa un caso ogni due giorni. Colpisce anche i giovani. Lo ha rimarcato Claudio Barbonetti, direttore dell’Unità operativa complessa di Radioterapia e Medicina nucleare dell’ospedale di Sondrio ospite all’auditorium Leone Trabucchi di Castione, dove lunedì, su invito dal Comune che ha organizzato la conferenza nell’ambito di “Ottobre in rosa” dell’Ats della montagna, ha parlato di “Prevenzione, diagnosi e terapia del tumore al seno” davanti ad una numerosa platea in prevalenza femminile.

In base ad una statistica «negli ultimi vent’anni nella nostra provincia il numero di tumori alla mammella è rimasto stabile fino all’inizio del 2000 circa, mentre in questi ultimi anni stiamo osservando un aumento significativo». Si è passati «da una media di 120-130 a 170-180 casi l’anno» ha detto Barbonetti, che, accolto e presentato dall’assessore alle Politiche sociali Sabrina Montani, che ha tra l’altro raccontato la sua personale esperienza, quando una decina di anni fa le fu diagnosticato un tumore al seno, sconfitto grazie anche alla diagnosi precoce, ha trattato il tema evidenziando l’ultra specializzazione delle cure oggi possibili che portano alla guarigione, ma ad essere di vitale importanza è la prevenzione. «Rimane l’elemento fondamentale - ha sottolineato il medico - per far sì che si possa guarire dal tumore della mammella, che è più frequente dalla quinta decade in poi. Ma è assolutamente in crescita purtroppo anche nelle donne più giovani». Quindi il richiamo di Barbonetti è stato rivolto, «soprattutto a chi non fa parte ancora della fascia dell’età dello screening - dai 45 ai 75 anni -, ma che in autonomia deve pensare alla prevenzione, che deve partire dopo i 30 anni, proprio in virtù dell’incremento dei casi e a maggior ragione se c’è una familiarità».

Indubbiamente quando il tumore insorge può esserci della casualità, ma importante è la prevenzione primaria, ancor di più quella secondaria. Per prevenzione primaria si intende «un’alimentazione sana ed equilibrata, povera di grassi animali, non fumare, poco alcol, fare attività fisica, controllare il peso», nonché evitare le terapie ormonali, mentre di quella secondaria fanno parte «lo screening tra i 45 e i 75 anni, ma esistendo il tumore anche prima e dopo, mammografia e/o ecografia, a cui sottoporsi è fondamentale» ha ribadito.

A Castione però le iniziative non sono terminate: domani alle 14,30, «anche in caso di pioggia - ha assicurato Montani – ci sarà “PesoSOSpeso”, una camminata, che coinvolgerà gli alunni della scuola primaria “Tullio Bagiotti”, a cui parteciperà Michele Moricone, nutrizionista collaboratore di Ats, durante la quale ogni partecipante avrà in mano un sassolino rosa che lasceremo davanti all’ambulatorio medico di via Vanoni, come monito all’importanza della prevenzione sempre e non solo un mese all’anno, per chi andrà dal medico».

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