Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 08 Luglio 2017
«Treni e stazioni sono diventati dei Bronx
Aggressioni fisiche e verbali la normalità»
Dopo l’episodio del capotreno morso da una passeggera Cisl e Cgil sul piede di guerra. Fedele: «Disagio e stress per il personale di Trenord» - Nana: «Misura colma, faremo denunce».
Dopo l’aggressione al capotreno la Cisl torna a denunciare la «situazione insostenibile» sui convogli e nelle stazioni, «siti dove si concentra gran parte del disagio sociale», e chiede nuovamente degli interventi per garantire più sicurezza ai lavoratori e ai passeggeri. E dopo i tanti disservizi delle ultime settimane la Filt Cgil annuncia che raccoglierà le denunce dei pendolari e avvierà un’azione legale nei confronti di Trenord, «dopo gli innumerevoli disagi arrecati ai viaggiatori della nostra provincia».
«Pericolo costante»
Restano roventi, insomma, le polemiche sui trasporti ferroviari in Valle, dopo i disagi delle scorse settimane e dopo l’episodio che giovedì sul convoglio lungo la Sondrio–Milano ha coinvolto un capotreno, aggredito e morso da una ragazza che viaggiava senza biglietto. Un nuovo caso che secondo la Cisl testimonia «la necessità di interventi urgenti per porre fine a questi inaccettabili episodi», afferma il referente Trasporti e sicurezza sul lavoro Michele Fedele, ricordando come proprio giovedì il sindacato avesse denunciato «la situazione di disagio del personale viaggiante di Trenord per via del pericolo di aggressioni». Nella nota la Cisl esprime solidarietà al capotreno aggredito, che – scrive Fedele - «è ricorso alle cure di un presidio sanitario ed è stato dimesso con una prognosi di alcuni giorni», e annuncia che nei prossimi giorni solleverà con Trenord il problema delle condizioni di lavoro sulle linee ferroviarie. Il personale viaggiante, spiega Fedele, vive infatti «una situazione di stress, con le ripercussioni che può avere sulla salute», per le condizioni in cui deve operare: «I nostri treni e le nostre stazioni – prosegue la nota - si stanno trasformando in veri e propri “Bronx”, ovvero siti dove si concentra gran parte del disagio sociale e coloro che vi lavorano sono le prime vittime di questa situazione divenuta oramai insostenibile. I capotreno, da soli, per effettuare il loro lavoro di controllo, devono necessariamente avere un contatto con persone spesso in stato di disagio, per tossicodipendenza o per altre cause di emarginazione sociale, e l’aggressione verbale e a volte fisica costituisce una normalità giornaliera».
Questa situazione «non è più tollerabile», afferma il sindacalista, quindi la Cisl – con la Fit-Cisl – nei prossimi giorni «affronterà con Trenord il problema della tutela della salute e della sicurezza di queste lavoratrici e di questi lavoratori, con espresso riferimento alla condizione del cosiddetto “stress lavoro correlato”», conclude Fedele. Anche fra i viaggiatori la protesta non si placa, intanto, e il segretario provinciale della Filt-Cgil Giorgio Nana ieri ha annunciato azioni legali insieme ai pendolari. «Crediamo che oramai il vaso sia colmo – scrive Nana in una lettera aperta indirizzata a Regione e Trenord -, da adesso in avanti raccoglieremo le denunce e faremo causa attraverso Federconsumatori. Non è possibile che acquistando l’abbonamento annuale una signora arrivi al lavoro per 56 giorni in ritardo. Ci è stato comunicato a fine giugno e anche solo questo dato serve a smentire quelli che Trenord continua a trasmettere». Anche giovedì, segnala sempre Nana, si sono registrati ritardi e «ancora soppressioni di treni per guasti alle porte», per non parlare dell’aggressione al capotreno: «Viaggiare per tanti diventa un incubo», commenta il sindacalista. Ma i problemi non finiscono qui: «Giovedì a Lecco si è tenuta l’assemblea sui cambi di appalto dei lavoratori delle cooperative per la pulizia dei treni e delle stazioni – spiega il segretario provinciale della Filt -, appalti sempre al ribasso e pertanto il servizio non potrà che peggiorare. Intanto alla stazione di Sondrio da quasi due anni continua a mancare l’acqua sui binari, i pulitori non possono riempire le cisterne per i servizi igenici e sono costretti a pulire le carrozze andando a prendere l’acqua con i secchi». Un quadro pesante, secondo la Filt: «Regione Lombardia vuole prendere in mano questa situazione vergognosa o vuole essere complice, visto che paga Trenord e Rfi?», conclude Nana. Rispetto a ritardi e cancellazioni, però, da Trenord segnalano alcuni dati sulla linea Tirano – Milano, nel primo semestre di quest’anno: a fronte di oltre 12.600 treni che hanno effettuato il servizio, spiegano dall’azienda, si sono registrate «meno di cento soppressioni in sei mesi, 0,75 al giorno», con «un indice di puntualità dell’88%».
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