Treni, la Regione promette: «Entro giugno un servizio più puntuale ed efficiente»

Se il servizio ferroviario in regione si sta dimostrando particolarmente carente, è - nello specifico - in provincia di Sondrio che si registrano le difficoltà più significative.

È questo, in sintesi, ciò che è emerso ieri pomeriggio a Palazzo Lombardia durante l’ultima riunione convocata dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore Franco Lucente alla presenza dei vertici di Trenord, di Rete ferroviaria italiana e di FerrovieNord per fare il punto sui disservizi dei treni a livello locale.

«Noi siamo dalla parte dei pendolari - ha esordito il governatore - e al centro ci deve essere il rispetto degli utenti che devono essere avvisati preventivamente e comunque tempestivamente degli eventuali disservizi. In questi anni abbiamo profuso sforzi ingenti per l’acquisto di nuovi treni, come nessun’altra Regione ha fatto. La situazione però ha raggiunto un livello insostenibile soprattutto in alcune zone».

E la provincia di Sondrio è, di diritto, tra queste, come è emerso anche dall’intervento dell’assessore regionale agli Enti locali, Massimo Sertori. «Ho chiesto - ha detto quest’ultimo al termine del confronto con i rappresentanti delle società ferroviarie - interventi concreti e straordinari per la Valtellina che includano, se necessario, una rimodulazione dell’offerta finalizzata ad arginare i disagi. Il servizio ferroviario deve riacquisire credibilità». Sarà interessante capire, nelle prossime settimane, quale sarà effettivamente l’attuazione di questa richiesta: non è da escludere che la «rimodulazione dell’offerta» di cui parla l’assessore Sertori potrà portare a una parziale contrazione delle corse giornaliere, ripristinando - di fatto - i piani di circolazione fino a prima dell’estate. Allora, a differenza di adesso, non era garantito un treno all’ora per senso di marcia: al mattino, per esempio, non c’erano le corse dalla Valle in direzione Milano nelle fasce orarie delle 8 e delle 10.

L’introduzione di questo potenziamento sulla carta è apparsa come azione particolarmente apprezzata dai viaggiatori, cui è stata offerta - e tuttora lo è - una quota di collegamenti con il resto della regione sensibilmente superiore. Peccato, però, che più traffico ferroviario porti anche a un aumento della probabilità di disservizi lungo la linea. E il perché è presto detto: avendo a che fare con il binario unico per gran parte della tratta, con relativamente poche sedi di scambio, se un convoglio per qualsiasi motivo accumula ritardo, a cascata penalizza anche tutti gli altri treni in circolazione nella stessa ora. Quel che sarà delle corse sulla linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano è ancora tutto da vedere. Certo è, comunque, che dalla Regione le richieste rivolte a Trenord (ieri rappresentata dall’amministratore delegato Marco Piuri), Rfi (con il suo ad, Gianpiero Strisciuglio) e FerrovieNord dovranno trovare attuazione nel giro di poco tempo. «Le proposte presentate al tavolo odierno - ha spiegato ieri Fontana - dovranno concretizzarsi tra dicembre e il successivo mese di giugno».

Alla base di tutto, ciò che Palazzo Lombardia ritiene essenziale è «una maggiore sinergia tra le società ferroviarie, anche sul tema della comunicazione all’utenza, e soprattutto interventi in grado di limitare i disservizi», come si può leggere in una nota diffusa nella serata di ieri. Tra le proposte, l’ottimizzazione del servizio «per decongestionare la rete attraverso la revisione di attestazioni e instradamento dei treni».

Già presentate, per il nodo di Milano, alcune soluzioni «per liberare i binari e fluidificare la circolazione» tra le stazioni di Bovisa, Garibaldi e Centrale. Si tratterà di interventi che «dovranno sortire effetti positivi su tutta la rete lombarda che, di fatto, afferisce per la gran parte sull’area milanese provocando, in caso di guasti sulla rete, disagi a catena nelle diverse province». E poi, come anticipato, a detta di Fontana è indispensabile offrire «una comunicazione più tempestiva e univoca ai viaggiatori». Per farlo, occorrerà un «maggior coordinamento in particolare tra Rfi e Trenord», oltre all’impegno di «limitare le interferenze dei treni merce».

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