
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 29 Marzo 2025
Tra i 350 e gli 800 euro di indennità: proposta in Regione per fermare l’esodo del personale medico
Sondrio
Ottocento euro per il personale medico, 400 per quello tecnico sanitario e 350 per quello infermieristico. Sono gli importi lordi delle indennità mensili per medici, tecnici sanitari ed infermieri che i consiglieri regionali del Partito democratico vorrebbero introdurre per almeno un triennio come misura antidoto contro la fuga di personale medico e sanitario verso altri lidi, fra cui la Svizzera. Una misura, quindi, destinata alle aree periferiche e di confine, come la provincia di Sondrio, in cui la carenza di personale sanitario è più marcata che altrove anche per via dell’effetto calamita esercitato dalle vicine strutture sanitarie elvetiche.
La misura è al vaglio, perché contenuta in un progetto di legge presentato in Commissione regionale sanità un anno e mezzo fa dal consigliere regionale Samuele Astuti, del Pd, primo firmatario, cui è giunto in appoggio anche il collega di partito, Carlo Borghetti. Il progetto è stato presentato giovedì in Commissione e ora è al vaglio.
«Da tempo sollecitiamo la Giunta regionale su questo tema - dice Samuele Astuti - perché se la sanità in generale sta attraversando una crisi profonda con difficoltà nell’erogazione dei servizi, nelle aree di confine e montane la carenza di personale è ancora più grave e la competizione con la Svizzera, dove gli stipendi sono molto più alti e sicuramente più adeguati, si fa sempre più pressante. Basti dire che a parità di condizioni, lo stipendio base di un infermiere che lavora in Svizzera è due volte e mezzo se non tre quello di uno stipendio italiano, e per i medici arriviamo anche al 60% in più. Con diverse centinaia di operatori sanitari che ogni anno si spostano dalla Lombardia in Svizzera».
Il fenomeno interessa, certamente, anche la provincia di Sondrio dove la carenza di personale sanitario e socio assistenziale è molto marcata tant’è che proprio da qui, da Sondrio e da Sondalo, è partito il progetto pilota di stretta collaborazione fra gli ospedali di valle e l’ospedale metropolitano Niguarda di Milano, il più quotato a livello nazionale in base alla classifica stilata da Newsweek poche settimane fa.
«Non si tratta di una proposta esaustiva con riguardo al tema della carenza di personale nelle aree montane - dice Carlo Borghetti -, ma rappresenta la volontà di fare un passo avanti nell’incentivare i professionisti della sanità a lavorare anche in montagna. Professionisti che potrebbero essere ulteriormente incentivati offrendo loro chiari percorsi di carriera e agevolazioni per la soluzione del problema abitativo».
Soddisfatto dell’attenzione che giunge dai consiglieri regionali del suo partito ai temi della sanità di montagna si dice Michele Iannotti, segretario provinciale Pd, secodo cui «si tratta di un buon inizio per contribuire a risolvere un problema fortemente sentito in provincia di Sondrio - dice - e ringrazio il gruppo consigliare del Pd che mostra sempre molta attenzione ai territori decentrati come i nostri, poco attrattivi per il personale medico e infermieristico con ripercussioni, ovvio, anche sull’allungamento delle liste d’attesa».
Le indennità proposte andrebbero aggiunte, se accolte, al trattamento economico mensile ordinario.
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