Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 05 Giugno 2017
Tifosi sondriesi nella trappola: «Il nostro incubo in piazza»
Paura a Torino: le testimonianze degli juventini in piazza San Carlo
Giorgio: «Siamo stati fortunati a non ferirci» - Marco: «Un vero delirio»
Momenti di paura e grande confusione, ma per fortuna nessuna grave conseguenza e, al massimo, solo qualche taglio, per i tifosi sondriesi della Juventus che sabato sera avevano scelto di raggiungere Torino e assistere alla finale di Champions League tra i bianconeri e il Real Madrid sul maxischermo allestito in piazza San Carlo.
Tutto nella norma, a parte la naturale e comprensibile delusione per il risultato che stava maturando a Cardiff, fino a qualche minuto dopo le 22 quando in piazza San Carlo è scoppiato il caos: «Noi eravamo vicini ai portici - racconta Giorgio, a Torino con alcuni amici - e grazie al cielo non ci siamo fatti neanche un graffio. Siamo stati davvero fortunati. Nessuno di noi, tra l’altro, ha sentito il botto di un petardo, quindi sinceramente non ho capito bene cosa sia successo. C’era una massa di gente che si muoveva e che urlava di scappare e allora lo abbiamo fatto anche noi, anche per evitare di rimanere schiacciati o cadere per terra. Dopo il gol del 3-1 del Real la partita non l’abbiamo più vista».
Nel fuggifuggi generale, Giorgio non ha fortunatamente subito alcuna conseguenza a livello fisico, ma ha “perso” momentaneamente gli amici con cui da Sondrio aveva raggiunto il capoluogo piemontese: «Per una mezz’ora - ha proseguito il giovane sondriese - i cellulari non hanno funzionato e nella calca ho perso di vista i miei amici. Per fortuna ci siamo ritrovati abbastanza presto e siamo ritornati in piazza: lì abbiamo visto scarpe, zaini lasciati per terra, sciarpe macchiate di sangue. Poi mentre tornavamo verso la Valtellina, quando ci siamo fermati all’autogrill abbiamo incontrato un sacco di tifosi che zoppicavano dopo quello che era successo. Noi, invece, per fortuna non ci siamo fatti nulla».
«Tutto ok per fortuna - gli ha fatto eco Marco, uno degli amici di Giorgio - è stato il delirio. Non abbiamo capito molto di quello che stava succedendo, ma certo che ora a vedere le foto sembra una scena di guerra».
Ovviamente, se chi era a Torino ha vissuto in prima persona la paura e il panico, le notizie e le immagini provenienti da piazza San Carlo hanno messo in allarme amici e parenti che stavano seguendo la finale da casa: ecco dunque che chi ha potuto ha utilizzato i social network per tranquillizzare i propri cari già nei minuti immediatamente successivi all’accaduto: «Tranquillizzo tutti, sto bene. - ha postato Laura - Qualche taglietto qua e là ma sto bene. Mi auguro che se davvero fosse stato un procurato falso allarme, quello di stasera in piazza San Carlo venga trovato e punito. Se invece è stato altro non so che dire. So solo che c’era sangue e delirio ovunque. Non ho parole».
Alcuni, invece, hanno aspettato qualche ora, come Fabio che nella mattinata di ieri ha postato una foto con la casacca bianconera e la frase: «Questa volta la vera vittoria è tornare a casa sani e salvi». Infine, paura, qualche graffio e anche un piccolo inconveniente per Roberta che, nella calca di piazza San Carlo ha perso il suo telefono cellulare salvo poi riuscire a recuperarlo nella mattinata di ieri.
Due indirizzi e-mail per fornire informazioni utili alla ricostruzione dei fatti di piazza San Carlo. Sono quelli messi a disposizione della Questura di Torino, che d’intesa con la procura sta effettuando gli accertamenti utili a stabilire che cosa abbia scatenato il panico, e le eventuali responsabilità, tra i tifosi che assistevano alla finale Champions dal maxi schermo. Gli indirizzi mail sono quello dell’ufficio stampa della Questura, [email protected], e quello della Digos, [email protected]. Per essere ricontattati dal personale preposto agli accertamenti investigativi, precisa ancora la Questura, occorre lasciare un recapito e-mail o telefonico.
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