Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 14 Marzo 2018
Tanti fedeli in chiesa «Ma spesso lasciano
a casa il portafoglio»
L’arciprete di Sondrio invita i fedeli a essere più generosi con le donazioni per i sacramenti. «Sia chiaro, nessun obbligo, ma solo cosa gradita».
Ha usato un paragone calcistico, una metafora simpatica, ma allo stesso tempo schietta - come è nello stile che lo sta contraddistinguendo dal suo arrivo in città -, don Christian Bricola, per far notare ai parrocchiani che sono pochi quelli che si ricordano di fare un’offerta alla comunità in occasione della celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali. Dopo quasi cinque mesi da arciprete, attraverso l’ultimo “pensierino”, la riflessione che a cadenza settimanale propone sul foglietto parrocchiale, don Christian ha voluto fare un paragone tra la nostra città e la porzione di quella di Como dove ha operato fino allo scorso anno, nelle parrocchie di San Bartolomeo e San Rocco.
Alla fine dell’ideale confronto, l’arciprete ha assegnato anche un punteggio: «Risultato finale 2 a 1 per Sondrio!». Ma con un autogol, quello che riguarda, appunto, la disattenzione da parte di qualcuno a sovvenire, attraverso offerte libere, ai bisogni della comunità, un’indicazione che il Catechismo affianca ai cinque precetti generali della Chiesa cattolica.
Ma andiamo con ordine: aprendo la sua riflessione don Christian ha fatto due rilievi positivi per quanto riguarda la realtà della nostra città. «Innanzitutto, qui a Sondrio, si confessa molto, dalla mattina alla sera - ha scritto -. C’è sempre un bel viavai di persone che entrano in chiesa per cercare un prete per confessarsi e per riconciliarsi con Dio e con i fratelli. È segno di gente umile che crede nella forza della Grazia. Calcisticamente parlando potremmo dire 1 a 0 per Sondrio».
Quindi, ha aggiunto che «i fedeli che partecipano alla Messa fanno in tantissimi la Comunione. La processione è sempre lunga e spesso il canto è troppo corto. Anche questa è una bellissima testimonianza di fede: le persone trovano in Gesù la forza per camminare nella vita di tutti i giorni. 2 a 0 per Sondrio».
Infine, la nota dolente, definita un autogol. «A Como - ha aggiunto l’arciprete -, tutte le famiglie in occasione dei funerali, battesimi, comunioni, matrimoni fanno un’offerta come segno di appartenenza alla comunità e come modalità concreta per contribuire alla vita della parrocchia. Qui a Sondrio, invece, non c’è questa abitudine: ad esempio, su una cinquantina di funerali celebrati dall’inizio dell’anno, solo una decina di famiglie hanno fatto un’offerta in ricordo dei propri cari».
Da qui, il rilievo del risultato finale e un invito tra le righe: «Sondrio vince! Ma sono certo che la squadra reagirà e troverà il modo per non prendere più certi goal». Insomma, pesando le parole, conscio del fatto che per molte famiglie sia un periodo difficile - che poi si riflette anche sulle comunità parrocchiali -, don Christian ha voluto rivolgere un chiaro invito ai parrocchiani. Che non contrasta con quanto affermato lo scorso mercoledì da papa Francesco, in occasione dell’udienza generale. («La Messa non si paga - aveva detto il Pontefice -. La Messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito. La redenzione è gratuita. Se tu vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga. Questo è importante capirlo»).
Proprio don Christian, infatti, ha voluto togliere l’indicazione per un’offerta minima, che non significa però non farla affatto, ma dare secondo le proprie possibilità.
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