Tangenziale di Tirano, sequestro per gli inerti. Ma il cantiere prosegue

Tirano

L’impresa che ha vinto l’appalto per la realizzazione della nuova “tangenziale olimpica” di Tirano, durante gli scavi, si è accorta della presenza di rifiuti edili interrati che puzzavano di idrocarburi.

A distanza di alcune settimane c’è stato, da parte degli operai incaricati degli scavi con appositi escavatori, un nuovo ritrovamento di materiale di analoga natura, quando ci si apprestava a rimuoverli per effettuare la cosiddetta caratterizzazione. Si è smossa un po’ la terra e ne sono spuntati altri blocchi. La ditta, molto correttamente, ha informato con tempestività il Gruppo carabinieri Forestali di Sondrio, guidato dal comandante provinciale, colonnello Andrea Turco.

Dopo il necessario sopralluogo, avvenuto in località San Bernardo, nel territorio comunale di Villa di Tirano, a lato della strada e accanto a un muro di contenimento enorme, a una distanza non superiore a cento metri dalla nuova rotonda della costruenda viabilità, alla sinistra idrografica lungo la strada che corre lungo l’argine dell’Adda, dove è stato effettuato il buco che ha portato al rinvenimento di quelli che probabilmente sono scarti di asfalti stradali, i militari hanno effettuato i primi sopralluoghi.

È stato accertato, secondo quanto reso noto da alcuni lavoratori interpellati, che si tratterebbe, in realtà, di asfalti vecchi rimossi dalle sedi stradali e, forse, di materiali di sottofondo di qualche piazzale con sopra automezzi e poi destinato a rifacimenti. L’area, di ampiezza imprecisata, è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Sondrio e in questi casi, solitamente, il magistrato che si occupa delle indagini, al momento contro ignoti, è il sostituto procuratore Stefano Latorre.

Il sequestro è stato disposto in attesa dell’esito dei risultati di laboratorio sui campioni prelevati e sicuramente in questi giorni già inviati per le analisi. L’attività di campionamento da parte dei Carabinieri Forestali non è passata inosservata a chi transitava nella zona e ha poi notato i cartelli posizionati nella zona che avvisano dell’avvenuto sequestro della superficie. Il ritrovamento del materiale di sospetta natura inquinante, ritrovato poco sotto la crosta superficiale del terreno, materiale che è stato sicuramente abbandonato in periodi precedenti all’avvio dei lavori da qualche ditta incaricata di nuove asfaltature che se ne è disfatta in modo illegale anziché portarlo ai poli di smaltimento autorizzati dei rifiuti edili, non ha fortunatamente comportato la sospensione dei cantieri aperti mesi fa a Tirano, Villa di Tirano e Bianzone per la costruzione della tanto attesa variante che, dunque, proseguono a ritmi serrati.

Ora le indagini dell’ex Corpo Forestale dello Stato, in particolare dei militari del Nucleo territoriale di Tirano, cercheranno di individuare i responsabili di questi scarichi abusivi che sono stati illegalmente coperti da uno strato di terra e pietre per non renderli assolutamente visibili. Nell’area interessata agli scavi per la realizzazione dell’importante by-pass stradale antitraffico si spera non vengano ritrovati, nelle prossime settimane e mesi di attività, altri scarti di lavori edili analoghi o di natura peggiore, per non rischiare il blocco dei lavori.

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