Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 20 Marzo 2019
Tangenziale di Tirano, espropri e obiezioni
Il geometra di Anas a Tirano e a Villa tra i proprietari dei terreni interessati dal passaggio. Unanime la convinzione che la galleria prevista inizialmente da Stazzona a Lovero avrebbe ridotto i disagi.
Folla delle grandi occasioni ieri mattina nel municipio di Tirano e, al pomeriggio, in quello di Villa di Tirano dove si è tenuto l’incontro – richiesto dal sindaco di Tirano, Franco Spada – fra i proprietari e gli affittuari dei terreni che saranno espropriati per realizzare la tangenziale e il geometra Michele Zappino di Anas, che si è reso disponibile a raccogliere le osservazioni per poi analizzarle nei prossimi giorni insieme ai colleghi. Con atteggiamento educato ma fermo i cittadini – mappe sul tavolo – hanno presentato le proprie obiezioni e chiesto migliorie del progetto in modo da penalizzare meno – se possibile – i fondi agricoli soprattutto nella zona della Ganda, fra Stazzona e Tirano.
Angelo Bellesini, affittuario, perderà due ettari e mezzo di frutteto per via della tangenziale. «Avrei preferito che si facesse la galleria come previsto nei primi anni di progettazione, perché così sarà uno scempio - afferma - Oggi (ieri per chi legge, nda) mi sono presentato per chiedere la possibilità di accedere ai fondi non coinvolti, quelli che saranno sopra la tangenziale, in modo da poterci lavorare mentre saranno in corso i lavori di costruzione della strada. D’altra parte non si sta parlando di poche settimane, ma di un paio di anni di lavori».
Renato Pola ne fa una questione generale: «Nel mio caso saranno espropriati solo 300-400 metri oltre ad alcune occupazioni – afferma -. Il problema è che stiamo parlando di una fascia che attualmente è ben coltivata e in ordine. Io produco mele biologiche, domando: come farò a produrre bio sotto una tangenziale? Il progetto del 2004 prevedeva l’ingresso in galleria dove oggi c’è la nuova sede de Il Gabbiano per un totale di due km in galleria con la garanzia di mantenere integri i frutteti. Il progetto attuale, invece, prevede un chilometro in galleria naturale ed uno in artificiale. Se si fosse mantenuto il precedente progetto, si sarebbero risparmiati soldi degli espropri e rimborsi». Pola si è confrontato ieri anche per l’entità della compensazione economica che va aggiornata: «Risale ancora al 2009 - prosegue -. Con Coldiretti abbiamo commissionato uno studio a professionisti che hanno valutato un rimborso pari a più del doppio di quanto previsto. Ma, al di là della questione economica, il messaggio da far passare è che queste osservazioni sono state già avanzate nel 2011, ma in otto anni non c’è stato alcun tentativo di cambiare qualcosa. Questo è il primo incontro con i coltivatori. Spero ancora che qualcosa possa essere cambiato, anche perché il progetto esecutivo non è stato ancora approvato. C’è un documento del Ministero delle Infrasttuture che dice che la strada deve essere più vicina al fiume, che non vanno bene i piloni nell’alveo dell’Adda sul ponte a Stazzona, credo che si debbano considerare queste obiezioni».
Claudio Rusconi possiede un piccolo campo dove coltiva le verdure biologiche per consumo famigliare. Di 530 metri gliene resterà una striscia di 150 metri su una scarpata, pressoché inutilizzabile. «Mi ricordo che, già nell’84, era stata presentata una bozza di progetto in galleria da Stazzona fino a Lovero. Capisco che sarebbe costata di più, ma, per pagare una somma ingente di espropri, tanto valeva spendere di più per l’opera, con il vantaggio anche di non avere inquinamento acustico e il costo della manutenzione invernale della strada esposta nel versante freddo».
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