Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 29 Ottobre 2021
Svincolo Sassella, lo scontro
«No allo sfregio».
Il sindaco: «Sceglieremo bene»
Il dibattito sull’opera per le Olimpiadi. Sondrio Democratica: «Uno scempio, area da tutelare». Scaramellini: «Troveremo la soluzione migliore per tutti»
«No allo sfregio della Sassella in nome delle Olimpiadi. Il Comune si impegni a tutelare la zona».
Si moltiplicano le perplessità intorno all’ipotesi progettuale di un cavalcavia davanti ad uno dei luoghi simbolo più suggestivi del capoluogo, così come emersa dal nebuloso silenzio in cui era stata regalata nonostante gli incontri già avvenuti tra gli enti coinvolti.
E se da un lato il sindaco Marco Scaramellini assicura che sarà trovata la soluzione migliore, dall’altro alle preoccupazioni già pubblicamente espresse dall’onorevole leghista Ugo Parolo e dal segretario provinciale del Pd Michele Iannotti, si aggiungono quelle dei consiglieri comunali di Sondrio democratica Francesco Bettinelli e Donatella Di Zinno che portano la questione all’interno della discussione amministrativa.
Non solo al capoluogo fa riferimento la Sassella, ma palazzo Pretorio è uno degli interlocutori della Regione sul progetto inserito nel programma delle opere per l’evento olimpico 2026.
«Da sempre abbiamo identificato la zona della Sassella e la sua chiesa, recentemente elevata a Santuario diocesano, come luogo da tutelare e valorizzare - ricordano Bettinelli e Di Zinno - portando anche in consiglio comunale una mozione per chiedere un maggior impegno al Comune nella manutenzione e nella messa in sicurezza delle sue vie di accesso. Per questo non possiamo che essere allarmati dalla prospettiva di ritrovarci alle porte della città un cavalcavia che sembra candidato a diventare il nuovo biglietto da visita della città, andando a sostituire proprio la chiesa del 1500 tanto cara ai sondriesi. Non avere i soldi per fare le opere è certamente un problema - osservano i due consiglieri - ma avere i fondi e poco tempo a disposizione può essere altrettanto problematico e pericoloso. Il rischio è di realizzare qualcosa senza valutarne correttamente gli impatti ambientali e paesaggistici».
Ragione per cui i consiglieri chiedono che il Comune di Sondrio si impegni a tutelare la zona ed eviti che «scempi stradali» vadano a sfregiare un luogo importante dal punto di vista turistico e religioso.
«Il problema del traffico in uscita dalla città e dalla tangenziale, dovuto alle rotonde che si susseguono, è sotto gli occhi di tutti - ancora i consiglieri di minoranza -. Occorre però lavorare ad una soluzione che non sacrifichi gli aspetti ambientali e del territorio privilegiando esclusivamente l’aspetto viabilistico. Condividiamo l’opinione di chi chiede che siano valutate tutte le alternative possibili per una scelta tanto delicata per il capoluogo».
Secondo Bettinelli e Di Zinno la necessità di portare velocemente le persone da Milano a Bormio per le Olimpiadi insieme ai tempi stretti di realizzazione non possono rappresentare un alibi. «Le Olimpiadi passeranno - dicono - le opere fatte in funzione di quell’evento resteranno qui nella nostra valle, sulle nostre strade e sulle nostre montagne. Lavoriamo affinché non si trasformino in monumenti alla fretta e al brutto di cui pentirci in futuro. Non è l’evento che deve dettare i tempi, devono essere la visione e l’idea che abbiamo della nostra valle e della nostra città a guidare le scelte. La possibilità che la città non si opponga a un possibile sfregio ci appare un grosso errore».
Il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini, consapevole dei problemi viabilistici in entrata e in uscita a Sondrio, si appella alla concretezza, ma assicura che sarà trovata la via migliore. «Le dimensioni ridotte della rotatoria alla Sassella sono causa di code e rallentamenti quotidiani, soprattutto in determinati orari: è quindi necessario trovare una soluzione adeguata ai flussi di traffico - dice -. Gli studi sono in corso e si valuteranno le proposte che emergeranno. Il dato importante è che, grazie ai fondi per le Olimpiadi 2026, potremo contare sulle risorse economiche necessarie. Ci sono già stati diversi confronti e altri ci saranno in futuro: l’obiettivo comune a tutti è quello di trovare la soluzione migliore nell’interesse del territorio. I tempi sono stretti e serve concretezza: sono certo che non mancheranno coesione e collaborazione fra tutti gli attori coinvolti».
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