Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 27 Febbraio 2018
Successione in Comune a Sondrio Molteni ha scelto: il candidato è Giugni
Amministrative, il sindaco uscente indica il suo erede: «Giugni ha tutte le caratteristiche ideali per il ruolo». Lui non lascia: sarà capolista di Sondrio democratica.
A meno di una settimana dal voto per le politiche e regionali, mentre i partiti si accapigliano in una delle campagne elettorali più tristi degli ultimi anni tra promesse impossibili e slogan improbabili, in attesa di conoscere la data del rinnovo dei consigli comunali in scadenza, il sindaco di Sondrio Alcide Molteni, al capolinea del suo ultimo mandato, spiazza tutti e se ne esce con il nome dell’erede designato per la corsa a palazzo Pretorio: Nicola Giugni.
Non una novità sorprendente, la disponibilità del presidente dell’Azienda energetica di Valtellina e Valchiavenna, esponente della civica Sondrio 2020 è nota da tempo, ma comunque l’espressione della ferma volontà da parte del sindaco di mettere un punto fermo prima che lo scrutinio delle urne del 4 marzo possa far girare la testa a qualcuno.
È lo stesso Molteni, non nuovo a queste modalità, a spiegare le ragioni della scelta dei tempi, ancor prima che del candidato. «Tutto questo bailamme intorno alle elezioni - dice - crea grandissima confusione nella gente che chiede spiegazioni e fatica a capire, e non fa bene all’unica cosa certa che abbiamo e cioè la solida proposta amministrativa per la città di Sondrio. I partiti stanno dimostrando scarsa attenzione ai cittadini. Si lanciano in slogan e proposte che sono lontani anni luce dalla vita reale. Qui a Sondrio, invece, in questi anni abbiamo dimostrato che si amministra bene la cosa pubblica se si hanno solide basi civiche. Da qui dobbiamo continuare a partire». E per farlo è necessario avere un candidato con precise caratteristiche. Tre quelle individuate da Molteni: esperienza amministrativa; capacità organizzative e, ultima ma certamente non per importanza, coerenza.
«Qualunque esperienza, qualunque persona non abbia queste caratteristiche è destinata a fare il male di Sondrio - insiste il sindaco -. Giugni invece, che tra l’altro arriva da una lista civica proprio come feci io con Sondrio democratica, le possiede tutte. E dunque attorno alla sua figura si può continuare a costruire un percorso virtuoso per amministrare la città, mettendo insieme le liste civiche e la parte più sana dei partiti, quella rappresentata dagli esponenti in consiglio comunale che hanno dimostrato di avere a cuore la città e non gli obblighi dettati dall’appartenenza partitica per soggiacere ai desiderata romani o milanesi».
La disponibilità di Giugni, per la quale Molteni ringrazia, il rilancio di un’azione civica reale, oltre i partiti, si traducono anche in un rinnovato entusiasmo da parte del sindaco in un momento in cui avrebbe potuto prendere piede il disinteresse. E il riferimento è alle recenti vicende che lo hanno visto candidato alle Regionali , ma soltanto per qualche ora.
«Sondrio democratica sceglierà autonomamente le sue modalità di comunicazione - dice Molteni -, ma io sarò certamente della partita per non disperdere quel patrimonio di civismo fatto di uomini e donne che si sono succeduti negli anni con figure storiche alle quali si sono aggiunti giovani con la loro nuova linfa». Per il sindaco uscente, cui molti cittadini hanno chiesto di non abbandonare la vita pubblica, si profila dunque un ruolo da capolista nella sua Sondrio democratica a sostegno del candidato sindaco Giugni.
Un esempio di impegno che Molteni auspica possa essere seguito anche dagli altri protagonisti dell’esperienza amministrativa, gli assessori della sua giunta.
«Forte di questa meravigliosa esperienza che abbiamo vissuto insieme - dice - li invito a mettersi a disposizione (che significa la candidatura nelle liste, nda) perché quanto di buono fatto sia portato a termine o sviluppato con nuove idee. Un lavoro che Giugni saprà certamente interpretare con una larga condivisione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA