Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 23 Aprile 2018
Stretta in città sul gioco d’azzardo
Norme approvate all’unanimità
Le macchinette nei bar e nelle sale gioco potranno funzionare soltanto in alcune fasce orarie stabilite dal Comune, nel raggio di 500 metri dai luoghi sensibili – scuole, chiese, ospedali, oratori e altri – non si potranno installare nuovi apparecchi (come già stabilito da un’ordinanza del 2014), ci saranno più controlli per far rispettare i divieti per i minorenni e l’obbligo di informazione sui rischi per i giocatori.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Sondrio è stato approvato all’unanimità anche il regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico. Un sistema di prescrizioni frutto di un lungo lavoro facente capo al progetto “Insieme contro l’azzardo”, finanziato da Regione Lombardia e coordinato dalla cooperativa Lotta contro l’emarginazione, capofila Comune di Chiavenna, cui hanno partecipato 13 comuni, la Provincia di Sondrio, 4 Comunità montane che gestiscono gli Uffici di piano, Ats della Montagna, Asst Valtellina e Alto Lario, privato sociale e associazioni.
Il provvedimento affronta il disturbo da gioco d’azzardo come un problema sanitario e sociale e si prefigge l’obiettivo di garantire che la diffusione del gioco nel territorio comunale avvenga riducendo gli effetti pregiudizievoli per la salute pubblica, per il risparmio familiare, per la serenità domestica, per l’integrità del tempo di lavoro, ponendo particolare interesse ai minori. In particolare l’amministrazione comunale si propone di vigilare con rigore sull’applicazione della normativa vigente in materia, che viene richiamata dettagliatamente nel regolamento, nonché di applicare una riduzione quotidiana oraria del gioco finalizzata a contenere l’utilizzo degli apparecchi da gioco, prevenendo la diffusione del gioco compulsivo.
Con apposita ordinanza sindacale verranno infatti definite le fasce orarie di fruizione con possibile riduzione fino a sei ore complessive. Il regolamento prevede inoltre azioni di prevenzione, di sensibilizzazione e di contrasto al gioco d’azzardo in collaborazione con le agenzie educative.
L’assessore Loredana Porra ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto: «Ci sono voluti quasi 5 anni per raggiungere un risultato concreto nel contrasto al Disturbo da gioco d’azzardo (Dga) e per tutelare le fasce più deboli della popolazione. Dal 2013 ad oggi, grazie ad una serie di progetti sotto la sigla “Insieme contro l’azzardo”, finanziati da Regione Lombardia, si è riusciti a sviluppare sul territorio della provincia una rete al fine di limitare un fenomeno preoccupante. Il gioco d’azzardo patologico è considerato come una delle prime forme di “dipendenza senza droga” che ha conseguenze piuttosto serie sulla salute mentale e fisica, con forti ricadute sulla famiglia, sul lavoro e la socializzazione».
Gli studi fatti dimostrano che nel territorio della provincia c’è un’offerta e una fruizione di gioco lecito molto alta, che produce patologie di dipendenza innescate dal gioco stesso. «Questo studio ci ha fortemente motivati ad intervenire limitando gli orari di gioco per permettere all’utenza fragile di staccarsi dalle macchinette per alcune ore», conclude.
L’assessore Cinzia Cattelini si è detta fiduciosa del fatto che il regolamento possa costituire esempio per gli altri comuni della provincia, al fine di potenziarne le attività preventive.
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