Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 19 Aprile 2017
Stipendi a singhiozzo: «Ora basta»
Sciopero ieri per ausiliari del traffico, impiegati e addetti alle affissioni dipendenti della Mazal. Mazzoleni, Cisl: «La società è in amministrazione controllata da un anno, i lavoratori chiedono certezze».
Ausiliari del traffico, impiegati degli uffici, addetti alle affissioni, tutti in sciopero per protestare contro i continui ritardi nel pagamento degli stipendi. Anche a Sondrio ieri i dipendenti della Mazal hanno partecipato alla giornata di mobilitazione indetta a livello nazionale, otto ore di sciopero che presto saranno seguite da altre iniziative di protesta, se la situazione non si sbloccherà. Nelle scorse settimane infatti il bando di gara per la cessione dell’azienda ha avuto esito negativo, gli stipendi continuano ad arrivare a singhiozzo e non ci sono certezze sul futuro dei lavoratori: così ieri mattina Gabriele Mazzoleni della Fisascat-Cisl e Marco Fachini della Filcams-Cgil hanno spiegato le ragioni della protesta, prima del presidio che i lavoratori hanno effettuato in piazza Campello, davanti al municipio. Obiettivo, richiamare l’attenzione dei sondriesi sulla situazione dell’azienda che svolge vari servizi per conto del Comune, dalla gestione dei parcheggi a pagamento alle affissioni, fino alla riscossione di alcuni tributi locali.
«La Mazal è in amministrazione straordinaria ormai da quasi un anno, dal giugno 2016 – ha ricordato Mazzoleni -, ma i problemi sui pagamenti degli stipendi continuano a perseguitare i lavoratori, che in provincia sono una quindicina, in maggioranza a Sondrio. I ritardi nei versamenti sono continui, la maggior parte dei lavoratori deve ancora ricevere tre-quattro mensilità e lo stipendio di gennaio è arrivato ai primi di aprile, non si può andare avanti così e il problema va risolto il prima possibile». Nel frattempo i dipendenti continuano ad operare regolarmente, quindi «non si capisce questa difficoltà nel pagare gli stipendi, visto che gli introiti per Mazal e per il Comune ci sono», hanno sottolineato Mazzoleni e Fachini. «La situazione di Mazal è articolata e complessa – ha rimarcato quest’ultimo -, ma non si può lavorare e non venir pagati, si crea un disagio molto forte per questi lavoratori e per le loro famiglie. Con questa mobilitazione chiediamo più attenzione da parte di Mazal, l’amministrazione straordinaria ha dei debiti e deve pagare anche quelli nei confronti dei dipendenti».
E sullo sfondo c’è la preoccupazione per il futuro, ha ricordato Mazzoleni, dopo il tentativo di vendita della società andato a vuoto nelle scorse settimane. «A maggio scadranno una serie di concessioni che Mazal perderà, quindi il valore economico della società diminuirà – ha spiegato -. La precedente offerta di acquisto non si è concretizzata, ora ci sarà un nuovo bando che si chiuderà il 15 maggio e si parla di sei possibili acquirenti, ma non sappiamo di quali soggetti si tratti e quali garanzie ci possano essere sui posti di lavoro dei dipendenti. A Sondrio c’erano anche degli impegni precisi per gli ausiliari del traffico provenienti dalla cooperativa, sono situazioni da tutelare». Dopo lo sciopero e il presidio di ieri, dunque, i sindacati hanno intenzione di continuare a tenere alta l’attenzione: «Non escludiamo anche altre forme di mobilitazione – hanno concluso Fachini e Mazzoleni -, non è pensabile che questi lavoratori facciano il loro dovere ogni giorno senza ricevere il dovuto».
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