Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 24 Marzo 2021
«Sostegni inadeguati
per commercio e turismo»
Commercianti e albergatori di Sondrio criticano pesantemente il governo per gli aiuti previsti al settore
Il Decreto Sostegni, così come attualmente concepito, sta scontentando parecchi. Dopo gli impiantisti, ieri anche commercianti e albergatori della provincia di Sondrio hanno fatto sentire la loro voce, contraria. Perché ritengono i sostegni previsti per il settore (11 miliardi di euro da suddividere tra 3 milioni di soggetti) «assolutamente inadeguati» e i parametri scelti «discriminatori» perché escludono troppi operatori.
Insomma un Decreto-legge, quello appena pubblicato dal Consiglio dei ministri e ora al vaglio del Parlamento, che secondo gli operatori della nostra provincia deve essere pesantemente modificato. E forse ancor più delusi sono gli imprenditori che avevano riposto così grandi aspettative nelle azioni del nuovo Governo.
«Dopo un anno di pandemia i nostri operatori si trovano stremati, senza prospettive e nessuna certezza, e con sostegni alle loro attività, tenute chiuse per mesi e mesi, del tutto inadeguati rispetto alle necessità - afferma la presidente dell’Unione del Commercio e del Turismo Loretta Credaro -. Bene l’aver abolito i codici Ateco, che erano a tutti gli effetti un elemento di disparità, ma, in assenza di risorse più corpose, l’intervento è vano in partenza, in quanto, così com’è non ha alcuna possibilità di andare a incidere con efficacia sulla sopravvivenza delle imprese del commercio, della ricettività turistica, della ristorazione, dei bar e dei servizi, tra le categorie più colpite dal disastro economico prodotto da un duro anno di pandemia».
Sotto accusa, accanto all’entità delle risorse, anche il sistema per accedervi, poiché i beneficiari del sostegno dovranno dimostrare un minor fatturato formalmente del 30%, mentre nella realtà - affermano - viene fissata una diminuzione di fatturato superiore al 36%, quindi addirittura peggiorativa rispetto ai parametri precedenti.
E poi, sottolineano i commercianti, parlare di calo di fatturato non è la stessa cosa per tutte le imprese, perché vi sono delle tipologie di attività ccon perdite di fatturato basse hanno che però registrato danni maggiori di altre. Ancora, ai commercianti appare discriminatorio che non vi sia nessuna mitigazione per esempio per chi abbia registrato un -29,5% di calo di fatturato.
«Pur avendo accolto con favore e attenzione l’introduzione di un articolo che riguarda il sostegno specifico alle attività nei comuni a vocazione montana, sottolineiamo tuttavia l’importanza – dichiara il presidente di Federalberghi Sondrio Roberto Galli – di avere criteri equilibrati e soprattutto tempestività. Per il comparto turistico i sostegni decretati sono, invece, del tutto inadeguati rispetto agli ingenti danni patiti dagli albergatori».
«Le categorie del commercio, dei pubblici esercizi, del turismo e dei servizi sono esasperate – conclude Credaro - e non ne possono più, in quanto questo intervento non mitiga assolutamente la gravità della situazione, che pare proprio non essere compresa nella sua reale drammaticità da parte di chi ci governa».
Va detto, come nel caso degli impiantisti, che il decreto non è ancora legge e può essere emendato durante la discussione in Parlamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA