Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 05 Ottobre 2024
Sondrio tra vent’anni? Una città che sfiorerà i 22mila abitanti. Curva in crescita secondo i dati Istat
La popolazione anziana residente in provincia rappresenta un quarto del totale, il dato più alto di tutta la Lombardia.
Sondrio tra vent’anni? Una città che sfiora i 22mila abitanti.
E’ una parabola di crescita per certi versi inaspettata quella che l’Istat disegna per il capoluogo valtellinese. Le proiezioni dell’istituto demografico nazionale indicano infatti un incremento della popolazione del 3,9%: dai 21.130 abitanti del 2023 ai 21.953 dell’inizio del 2043.
Certo non i 30 o 40mila residenti di cui si favoleggiava negli anni Settanta-Ottanta ipotizzando una crescita esponenziale, ma neppure una fase di regressione come molti indicatori, a partire dall’invecchiamento della popolazione, potrebbero lasciar supporre.
E anzi, se è vero che la popolazione anziana è in aumento e lo sarà anche nei prossimi vent’anni, lo è altrettanto che secondo le proiezioni dell’Istat in crescita ci sono anche i nati. In particolare aumentano i piccoli tra gli 0 e i 9 anni: 1.511 nel 2023; 1.748 nel 2043.
Un dato interessante e in controtendenza con gli ultimi a disposizione considerando che il 2023 ha fatto registrare il record storico nel calo delle nascite in Italia (-3,6% rispetto al 2022) e che la provincia di Sondrio ha fatto pure peggio con una diminuzione dei nuovi nati del 5,4%. Una discesa che riguarda sia i piccoli con cittadinanza italiana che quelli senza e che è visibile anche nel crollo del tasso di natalità. Erano 9,7 i nati ogni mille abitanti nel 2008, quota scesa a 8,3 nel 2014 e a 7 nel 2019, ultimo anno prima del Covid. Da allora la cifra è scesa sotto la soglia psicologica del 7, attestandosi a 6,8 nel biennio 2020-21, fino agli attuali 6,3.
Anche in questo caso dalle proiezioni dell’Istat che per i prossimi vent’anni ha preso in considerazione tasso di natalità, di mortalità e migratorio, analizzati sulla base di come è cambiata la composizione demografica della città negli ultimi anni e su come recepirà i cambiamenti delle altre città e di tutta la Regione, arrivano buone notizie.
Il tasso di natalità, ovvero il rapporto tra il numero dei nati vivi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente moltiplicato per 1.000, passa dal 6,2 del 2024 al 7,7 dell’inizio 2043, oltre dunque la soglia psicologica del 7. I numeri indicano 169 nati nel 2043 contro i 127 del 2023.
Resta invece pressoché invariato il tasso di mortalità (rapporto tra il numero dei decessi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente moltiplicato per 1.000) che oscilla tra il 13,3 e il 13,1 - 287 morti nel 2043 contro i 278 del 2023 -, mentre il tasso migratorio passa dall’11,2 del 2023 al 6,1 per mille della fine del 2042 indicando che non ci saranno molti nuovi immigrati. In generale il tasso totale di crescita (somma del tasso migratorio netto totale e del tasso di crescita naturale) passa dal 4 per mille del 2023 allo 0,6 dell’inizio del 2043.
Lo scenario disegnato dalla proiezione in generale sembra indicare non solo un rallentamento, ma un cambio di rotta rispetto al progressivo declino demografico cui abbiamo assistito finora e che rischia di ipotecare il futuro dell’intero Paese. Con una popolazione in invecchiamento, senza un ricambio generazionale, sono infatti destinati a diventare insostenibili il sistema sociale, quello previdenziale e sanitario. Con ripercussioni soprattutto sulla parte più debole della società, a partire dalle persone, in molti casi anche minori , in condizione di difficoltà economica o di esclusione sociale.
Finora il caso valtellinese è stato emblematico. Basti pensare che attualmente la popolazione anziana residente in provincia di Sondrio rappresenta un quarto del totale, il dato più alto di tutta la Lombardia. Se infatti gli over 65 in Valtellina sono il 25,3% del totale, la media regionale è del 23,5%, mentre quella italiana è del 24,3%.
Lo scenario disegnato dall’Istat per la Sondrio del 2043 indica ancora un incremento della popolazione nella fascia di età dai 65 anni in avanti, con un picco tra i 75 e gli 84, ma anche un aumento della fascia di popolazione attiva, ovvero quella tra i 25 e i 44 anni. Nel 2043 i piccoli tra gli 0 e i 4 anni, in prevalenza maschi, saranno 866, mentre gli over 90, in prevalenza donne, saranno 564.
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