Sondrio: vandali al parco di via Paribelli

La denuncia di una cittadina che ha visto alcuni ragazzini spezzare la catena di un’altalena: «Ormai passo di lì solo in pieno giorno»

«Ero solita frequentare il parco pubblico Paribelli senza problemi, anche nelle ore serali con la mia cagnolina, ma, da un po’ di tempo a questa parte me ne guardo bene. Ci vado solo di giorno, eppure non si può stare tranquilli lo stesso». A dirlo è Lavinia Pedrola, 50 anni, di Sondrio, gerente il noto bar Alpina di via Cesare Battisti, che vive nei pressi del parco e che ci va tutti i giorni per una passeggiata con la cagnolina.

«Sabato, erano circa le 14.30 quando sono uscita per un giretto col cane e sono rimasta mio malgrado coinvolta in una situazione incresciosa - dice Pedrola -. Una volta al parco, ho intravisto dietro gli scivoli tre ragazzi sui 15 anni che armeggiavano all’altezza dell’altalena. Che poco dopo è piombata a terra. Come abbiano fatto non lo so, ma sono riusciti a tagliare la grossa catena che la sorregge. Allora mi sono avvicinata ed ho detto loro cosa stessero facendo e che avrei avvisato le forze dell’ordine e per tutta risposta se la sono data a gambe dandomi a gran voce della “signora stronza”. Io sono rimasta lì impietrita e anche un po’ spaventata e vista la reazione strafottente dei ragazzi, che mi hanno apostrofato in italiano perfetto, ho pensato di tornarmene subito a casa. Non avevo con me il cellulare, altrimenti avrei potuto scattare una foto o fare un video, in qualche modo, per cui sono tornata a casa a prenderlo».

Lavinia Pedrola è quindi tornata in auto nel parco, stavolta col cellulare, ed ha scattato la foto all’altalena a terra con l’intento di avvisare, poi, le forze dell’ordine «ma subito dopo un’amica mi ha consigliato di mettere la foto su “Sei di Sondrio se...” e così ho fatto - dice - giusto perché restasse traccia dell’accaduto. Poi ho visto che l’altalena è stata riparata a stretto giro di posta e mi fa piacere, ma non è questo il punto. Il fatto è che lì, in quel parco, bello com’è e anche ben tenuto, perché l’erba è sempre tagliata e si provvede alla pulizia, oggi, non ci si può andare più a cuor leggero. Da un anno a questa parte è tutto cambiato. Vi si trovano gruppetti di ragazzi che fumano, il mese scorso un uomo che ci dormiva, sulla rampa per skateboard e biciclette ci hanno disegnato di tutto, segni bruttissimi, ma io mi domando come mai? E mi fa strano, ma veramente, aver paura di uscire dopo una certa ora a Sondrio dove sono sempre girata in tranquillità per anni senza sentirmi mai in pericolo o vivere situazioni di disagio».

Pedrola è una donna diretta e determinata, che affronta da sempre la vita a testa alta, però, ora, non si sente tranquilla in città. E non è la sola. «Ringrazio chi mi ha chiamata e so che il fatto dell’altalena in se è poca cosa rispetto a quanto accaduto in altri frangenti - ammette -, però, ripeto, è la sensazione di disagio, di paura, che mi pesa e che penso pesi ai cittadini. Io non mi sono sentita di rincorrere i ragazzi o apostrofarli ulteriormente proprio per paura che potesse accadermi qualcosa».

Una sensazione di insicurezza che va combattuta sul nascere e a difesa della quale è sceso, sabato, anche il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, che ha rivolto un appello alla cittadinanza invitandola a fare la propria parte, a collaborare con le forze dell’ordine segnalando episodi sospetti o fatti accaduti. Sondrio è sempre stata una città più che vivibile, tranquilla, a misura d’uomo. E i sondriesi vogliono che lo rimanga.

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