Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 13 Agosto 2018
«Sondrio, vaccinate i vostri bimbi: pensate a chi non può»
Luca Cappelletti di Sondrio aderisce alla petizione on line di chi ha piccoli con deficit immunitari. «Mio figlio di 4 anni - dice - ha la leucemia. Quando e se tornerà a scuola vorrei avere una piccola sicurezza».
«Ai genitori chiedo: vaccinate i vostri figli. Finché stanno bene, nessuno pensa mai al peggio. Ma genitori come me, che stanno vivendo il dramma di una malattia nel proprio piccolo, sapere che, una volta guarito ma pur sempre più debole di altri coetanei, il proprio figlio possa rientrare a scuola dove i bambini siano vaccinati è una pur piccola sicurezza».
È l’appello che Luca Cappelletti di Sondrio lancia alle famiglie ora che è passato il decreto Milleproroghe, firmato da Lega e Cinquestelle, che rinvia al 2019-2020 l’applicazione di sanzioni per i genitori di bambini da 0 a 6 anni sprovvisti di certificati vaccinali. All’inizio di luglio il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha emanato la circolare che permette l’ingresso a nidi e asili anche ai bambini sprovvisti della documentazione Asl (come avviene da 6 a 16 anni): sufficiente la sola autodichiarazione della famiglia. Poi è arrivato a sorpresa l’emendamento. Lega e M5S sono andati oltre nel proporre che le sanzioni previste per gli inadempienti scattassero il prossimo anno e non già ora. E se il dibattito nella aule romane si riaccenderà a settembre quando la discussione passerà alla Camera, gruppi di mamme italiane con una raccolta di firme online hanno chiesto di bloccare la norma e tutelare i più fragili, i bambini che per problemi di deficit immunitario non possono fare la profilassi e, se contagiati, rischiano la vita.
Luca Cappelletti racconta la storia di suo figlio Gabriel, 4 anni compiuti a maggio, cui è stata diagonistica la leucemia e che, dalla scorsa primavera, è ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza. «La “scoperta” è recente - spiega Cappelletti -. È accaduto subito dopo Pasqua. Fino a marzo Gabriel è andato all’asilo, poi ha cominciato ad accusare stanchezza. Diceva di avere male alle ossa. Si svegliava di notte e pensavamo che magari avesse appoggiato male un braccio o che avesse dormito male. Poi è cominciata la febbre a 38 gradi alla sera che, alla mattina, spariva. A quel punto abbiamo fatto tutti gli esami e, dopo diversi controlli, è emerso che aveva la leucemia».
Gabriel ha lasciato la scuola dell’infanzia e la sua casa. È ricoverato a Monza, assistito dalla sua mamma - che ha dovuto chiedere un congedo straordinario dal lavoro - che è accolta in uno dei 18 appartamenti nella cascina vicino all’ospedale a disposizione delle famiglie che vengono da lontano. «Io sono rimasto a Sondrio, perché devo lavorare. Le spese da sostenere sono tante – prosegue il papà -. Inoltre Gabriel ha un fratello di sette anni e mezzo che è qui con me e con i nonni. Il mio piccolo reagisce bene, anche se è nella fase più grave, quella ad alto rischio. Le cure dureranno due anni, poi se va tutto bene e se non occorresse un trapianto potrà tornare a casa e riprendere la scuola».
Ed è proprio qui il punto della questione. «Parlo da padre e non da medico o specialista – precisa Cappelletti -, ma quando e se Gabriel potrà tornare a scuola dovrà comunque essere tenuto sotto controllo e avrà sicuramente una salute più debole degli altri bambini. Ecco perché ritengo che sia sbagliato che i bambini possano frequentare la scuola senza essere vaccinati. Ci sarà l’autocertificazione certo, ma come esserne certi? Ho letto di tutto in questi giorni, anche che i bambini non vaccinati potrebbero essere inseriti nella stessa classe. Mi sembra un’assurdità perché negli spazi comuni si dovrebbero incontrare con tutti».
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