Dagli scavi dei lavori in corso spunta una bomba a mano, attimi di apprensione in città. Fuori programma nel pomeriggio in uno dei tre cantieri che insistono sulla via Stelvio, nel tratto compreso tra l’ospedale e la caserma dei Carabinieri. Durante gli scavi per i sottoservizi nella casa Parmiani, la sorta di dependance a fianco di villa Lambertenghi, anch’essa sottoposta ad opere di ristrutturazione, nella sabbia vicino al muro che divide le due proprietà gli operai impegnati nei lavori hanno rinvenuto un ordigno bellico. Una bomba a mano, presumibilmente della Seconda guerra mondiale.
Un ordigno che sta nel palmo di una mano, «sembra un sasso» dice chi l’ha visto, ma che potrebbe risultare più pericoloso perché è stato trovato senza spoletta e per questo ha destato qualche preoccupazione di più. Anche se, al momento, non è stata disposta alcuna evacuazione per i residenti delle case vicine. Va considerato che né villa Lambertenghi, né casa Parmiani sono attualmente abitati. Trovata la bomba nel primissimo pomeriggio gli operai impegnati nel cantiere hanno subito avvisato le forze dell’ordine: sul posto sono giunti una pattuglia e alcuni agenti della Polizia di Stato che hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona, transennandola. Sono stati applicati i sigilli, fermati i lavori in tutti e tre i cantieri e gli operai mandati a casa. Ora l’attesa è per l’arrivo degli artificieri.
Secondo le ultime notizie dovrebbero arrivare in città giovedì per valutare la situazione e organizzare il brillamento della bomba in una zona sicura. Un po’ come fatto con l’ordigno ritrovato a febbraio nel cassetto di un’abitazione a Scarpatetti.
In quel caso, dopo un primo sopralluogo del Decimo reggimento Genio guastatori di Cremona che aveva provveduto alla messa in sicurezza dell’ordigno, che però in quel caso aveva la sicura, gli uomini venuti da Cremona, accompagnati dagli agenti della Polizia di Stato e dalla scorta sanitaria di Como e coadiuvati per la sicurezza dagli agenti della Polizia municipale e della Protezione civile tornarono dopo qualche giorno per trasferire la bomba al parco Bartesgahi. Lì i tecnici militari decisero di far brillare l’ordigno sulla sponda dell’Adda, nella parte sud dell’area verde. Fatta una buca, messa la bomba con del tritolo, coperta da un sacco per evitare lo spargimento di schegge, tenute lontane le persone presenti, fecero esplodere la bomba a distanza. Era il 14 febbraio. Anche in quel caso, come in questo, non era la prima volta del ritrovamento di una bomba in città. Nel 2007 il rinvenimento di un altro ordigno obbligò a bloccare la ferrovia e l’autostazione degli autobus e ad evacuare gli abitanti della zona di piazzale Bertacchi a Sondrio.
Per capire esattamente cosa accadrà con quest’altra bomba non resta che attendere l’arrivo degli artificieri. Un ordigno bellico è stato rinvenuto intorno alle 13 di oggi in un cantiere di via Stelvio, all’altezza del civico 9, nel pieno centro cittadino di Sondrio. Poco distante dalla caserma dei Carabinieri e dall’ospedale civile. Subito i lavori edili sono stati fermati e gli operai addetti alla ristrutturazione di un condominio, allontanati. Transennata la zona. Sul posto i Carabinieri e gli agenti della Questura
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