Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 07 Luglio 2019
Sondrio, lo stop al concorso per i presidi
Sono in 13 con il fiato sospeso
Dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la prova scritta si attende la decisione del Miur.
Inaspettata battuta d’arresto del concorso per dirigenti scolastici, dopo la sentenza con la quale martedì il Tar del Lazio lo ha annullato per alcune irregolarità.
Una notizia, che nonostante la calura estiva, ha raggelato migliaia di aspiranti presidi, che avevano già superato le prove (scritto e orale) e che erano ormai solo in attesa di una delle tante sedi scoperte. Ma le associazioni sindacali invitano alla prudenza e a non generare falsi allarmismi, anche in considerazione del fatto che il ministero dell’Istruzione sembra stia già predisponendo, con l’Avvocatura dello Stato, appello al Consiglio di Stato.
«Innegabile, il problema esiste - interviene dalla sede della Cisl Scuola di Sondrio il segretario generale Giovanna Bagiotti, da noi interpellata per fare chiarezza -; preferisco non commentare la sentenza, ma come abbiamo detto a chi in queste ore, coinvolto nel concorso, ci ha chiesto cosa fare, è meglio essere prudenti e vigilare. Bisogna aspettare e vedere come risponde il Miur». Della serie non tutto potrebbe essere perso.
La sentenza del Tribunale regionale del Lazio, che di fatto ha annullato la prova scritta, ha accolto un primo ricorso tra quelli presentati da decine e decine di candidati che avevano denunciato irregolarità nelle prove. Nello specifico quello relativo all’incompatibilità di tre commissari.
«Sul nostro territorio – prosegue Bagiotti - sono 13 gli aspiranti dirigenti, che erano già stati ammessi alla prova orale». Di questi alcuni l’avevano già sostenuta e con successo, dopo mesi di studio e di preparazione.
Una situazione, dunque, in divenire, «certo è – rimarca il segretario generale Bagiotti – la scuola, ancora una volta, si ritrova governata dai tribunali». E proprio per quanto riguarda il concorso per dirigenti non è la prima volta che si assiste ad un dietrofront. Si ricordi ad esempio l’annullamento di quattro anni fa a causa di buste giudicate dal Tar trasparenti. «Restiamo in attesa e vediamo cosa succede nei prossimi giorni – il consiglio di Bagiotti -. L’auspicio è che non si rallenti l’iter del concorso e che la situazione rientri, così che i vincitori possano entrare in servizio dal primo settembre», cioè all’inizio dell’anno scolastico 2019-2020.
Che le figure dei presidi siano quanto mai indispensabili lo dimostrano le reggenze – dirigenti part-time, costretti a gestire oltre alla sede di cui sono titolari anche un’altra o più scuole – presenti anche nella nostra realtà provinciale. Ad oggi sono 12 i dirigenti-reggenti nelle scuole di Valtellina e Valchiavenna, che dovrebbero ridursi dal prossimo anno, in seguito ad accorpamenti, come ad esempio quello del professionale Besta-Fossati e dell’istituto tecnico agrario del convitto Piazzi di Sondrio, attualmente sotto la reggenza rispettivamente di Gianfranco Bonomi Boseggia, titolare al comprensivo di Ponte, e di Giovanna Bruno, preside del liceo scientifico Donegani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA