Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 14 Febbraio 2018
Sondrio, sconti e agevolazioni in bolletta
per avviare startup nel capoluogo
Le imprese che apriranno la loro sede in città avranno bollette alleggerite di mille euro.
Fino a mille euro di sconto all’anno sulle tasse comunali per le startup che nasceranno nel capoluogo, con agevolazioni per i primi tre anni di attività. È la novità che palazzo Pretorio vuole introdurre con un regolamento esaminato lunedì sera in commissione Bilancio: «Un segnale che va incontro alle nuove imprese», ha spiegato l’assessore Gianpiero Busi, «una sperimentazione che in futuro si potrà ampliare e potenziare».
Un’idea «anche condivisibile, ma un po’ tardiva», secondo i gruppi di minoranza, secondo i quali «si arriva quasi vicino alla campagna elettorale, con cifre che avremmo potuto spendere anche negli anni scorsi». L’agevolazione è prevista per le imprese con un massimo di dieci dipendenti che insedieranno a Sondrio la sede legale e operativa: ciascuna potrà ottenere la riduzione di Tasi, Tari, Tosap, quota comunale dell’Imu e imposta sulla pubblicità, fino ad un tetto di mille euro all’anno.
Per il triennio 2018 – 2020 palazzo Pretorio ha inserito a bilancio un fondo da 10mila euro annuali per finanziare i bonus, cifra che «può sembrare limitata, ma si potrà ampliare, e significa comunque dieci nuove realtà imprenditoriali che si insediano sul territorio comunale», ha detto Busi. Gli “sconti” previsti dal Comune sono rivolti a specifici settori: artigianato, turismo, «servizi destinati a tutela ambientale e risparmio energetico», servizi per la fruizione dei beni culturali e il tempo libero, commercio al dettaglio, bar, ristoranti e strutture analoghe, servizi alle imprese e ricettività alberghiera. Niente agevolazioni, invece, per sale slot e centri scommesse, “compro oro”, sexy shop, attività con soli distributori automatici, strutture ricettive non alberghiere, attività di «esclusiva rivendita di prodotti tramite commercio elettronico», elenca sempre il regolamento: saranno esclusi dai contributi, inoltre, quanti non sono in regola con i pagamenti delle imposte comunali o delle multe negli ultimi cinque anni, mentre chi ha sistemato le situazioni con il ravvedimento operoso o sta pagando anche a rate potrà richiedere le agevolazioni senza problemi. «È un esperimento – ha rimarcato l’assessore -, da tempo pensiamo che si debba far qualcosa per i tanti spazi con cartelli di affittasi e vendesi che vediamo in città».
Secondo i gruppi di minoranza, però, l’amministrazione sul tema «si muove un po’ tardiva», hanno affermato Andrea Massera e Gianfranco Bordoni di Uniti per Sondrio. «Da tempo chiediamo interventi su questi temi – ha sottolineato Massera – esprimendo preoccupazione per la desertificazione del commercio e la forte crisi di alcuni comparti. Fa piacere che avvicinandosi alla scadenza elettorale si faccia qualcosa per le nuove imprese, finora non si era battuto un colpo. Speriamo possa dare risultati, che la situazione non sia incancrenita».
Una contestazione che Busi ha respinto: «Negli anni scorsi abbiamo dovuto fare i salti mortali per tenere il bilancio in pareggio e non tagliare i servizi, ora le condizioni sono diverse», ha detto l’assessore. E il dibattito riprenderà in consiglio comunale.
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