Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 07 Febbraio 2019
Sondrio, ritorno alla natura per il Mallero.
E i pesci ringraziano
Con la modifica delle briglie possono di nuovo risalire dall’Adda lungo il torrente. La fauna ittica ha già iniziato a migrare verso monte.
Scorre nel bel mezzo della città, ma ora è tornato “alla natura”. Si sono conclusi di recente i lavori sull’alveo del Mallero che ricreano il corridoio ecologico del torrente nel tratto urbano, realizzati dall’Unione pesca sportiva con Comune e Provincia, grazie al contributo di Fondazione Cariplo e ProValtellina: obiettivo, il “Ripristino della naturalità” del Mallero.
In parole povere, grazie alla modifica delle briglie esistenti nell’alveo, i pesci possono di nuovo risalire dall’Adda lungo il torrente. E i primi risultati già si vedono, dai monitoraggi effettuati in questi mesi: nei tratti interessati, infatti, sono stati individuati trote fario, temoli, trote marmorate e scazzoni, segno che la fauna ittica ha iniziato a migrare verso monte grazie ai nuovi passaggi.
Se n’è parlato martedì mattina nella sede di ProValtellina, tirando le somme di un progetto che ha messo in gioco 320mila euro di contributi da parte della fondazione, nel quadro del bando “Connessione ecologica”: fondi che hanno permesso di «realizzare un altro intervento di cui beneficiano il territorio e i cittadini», ha sottolineato il presidente dell’ente Marco Dell’Acqua, rimarcando la positiva collaborazione costruita negli anni con l’Ups.
I lavori, ha spiegato Massimo Sertorelli di Blu progetti, hanno riguardato le tre briglie presenti nel torrente nel tratto a monte della confluenza in Adda, strutture che prima costituivano degli ostacoli invalicabili per la risalita dei pesci. «Il Mallero è un torrente fortemente antropizzato - ha spiegato Sertorelli -, ma con questo progetto si è ricreata la possibilità di accesso per la fauna ittica ad oltre due chilometri di corso d’acqua». Diverse le soluzioni tecniche applicate, ha spiegato il progettista, «valutando anche l’aspetto paesaggistico».
Nella prima briglia, quella più a nord, sono state inserite delle rampe in pietrame che “spezzano” il precedente dislivello di 1,65 metri, impossibile da superare per i pesci. Sulla seconda briglia, invece, sono state costruite una contro-briglia e due rampe in pietrame, eliminando così il blocco creato dal precedente dislivello di 2,7 metri. Sulla terza briglia, infine, è stato realizzato un passaggio per i pesci a bacini successivi, che consente di superare un salto complessivo di circa due metri e mezzo. Nell’alveo del Mallero, inoltre, sono stati posati numerosi grandi massi, «che creano spazi di rifugio per i pesci», ha spiegato Sertorelli. In questo modo il torrente è tornato abitabile per la fauna ittica, senza intaccare la sicurezza delle opere di difesa.
Un’operazione che l’Unione pesca ha già curato in altre zone, ha rimarcato il presidente Valter Bianchini: «Con il sostegno della Fondazione e della Provincia abbiamo realizzato negli ultimi anni circa un milione di euro di opere di riqualificazione sui corsi d’acqua, ci occupiamo della tutela degli ambienti fluviali e non solo della pesca», ha sottolineato. «È una bella operazione, organizzata con la precedente amministrazione – ha rimarcato il sindaco Marco Scaramellini -, un progetto che migliora l’ambiente del Mallero con interventi di ingegneria naturalistica, importanti quanto le opere idrauliche».
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