Sondrio, riserve idriche sovrabbondanti. L’Adda è al 105%

Al Nord si registra una situazione di sovrabbondanza idrica e le previsioni meteo promettono ancora precipitazioni consistenti su Alpi e Prealpi

Crisi per l’approvvigionamento d’acqua al Sud e in tutto il Mediterraneo, al Nord, e in provincia di Sondrio in particolare, non solo i ghiacciai in questo 2024 stanno relativamente bene (con un accento sul relativamente), ma le riserve idriche risultano sovrabbondanti: quella dell’Adda è del 105%.

In un’estate particolarissima, in cui il clima sta influenzando l’andamento non solo delle colture, a partire dalle viti martoriate dalle infezioni di peronospora per le abbondanti precipitazioni delle scorse settimane, ma anche del turismo - il meteo incerto e la pioggia hanno tenuto lontano qualche turista di troppo dalla montagna - e del commercio, a fare il punto della situazione in un Paese spaccato a metà è il report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche che disegna una cartina divisa a metà.

L’Italia meridionale, a cominciare dalla Sicilia, segnala il bollettino, è sfiancata dalla mancanza di pioggia e dal caldo torrido: le residue riserve idriche si prosciugano e non saranno sufficienti nemmeno a soddisfare i bisogni primari della popolazione locale. Gli invasi, in soli 24 giorni e nonostante restrizioni all’uso per centinaia di migliaia di abitanti, sono calati di 21 milioni di metri cubi d’acqua. Sei bacini su 29 sono a secco, altri 6 hanno meno di un milione di metri cubi d’acqua utilizzabile, in 4 la disponibilità è inferiore ai 2 milioni di metri cubi. Le ripercussioni si fanno sentire anche in agricoltura: la produzione di grano duro si è ridotta del 60% e quella di frumento dell’80%.

Non va meglio in Puglia, in Basilicata dove gli invasi hanno l’83% di acqua in meno dello scorso anno, in Calabria, in Abruzzo e Campania, qui le dighe cilentane trattengono volumi idrici pari a 13,65 milioni di metri cubi, circa il 50% in meno di acqua invasata rispetto al luglio dello scorso anno. E preoccupa la condizione di molti laghi dell’Italia centrale.

Di contro al Nord si registra una situazione di sovrabbondanza idrica e le previsioni meteo promettono ancora precipitazioni consistenti su Alpi e Prealpi.

I laghi settentrionali devono smaltire velocemente il surplus d’acqua in previsione di nuovi nubifragi, che potrebbero provocare non pochi problemi e così il Maggiore cala di 7 centimetri (riempimento:102,3%), il Lario è al 78,8% ed il Benaco al 95,7%; sale ancora il livello del bacino d’Iseo (riempimento: 97,9%) ormai a pochissimi centimetri dal massimo storico. 

Rispetto alla media dei 6 anni precedenti, l’Adda (portata attuale: 527 metri cubi al secondo) ha una sovrabbondanza idrica, pari al 105%. A differenza di quanto accade normalmente, il 2024 vede ancora, ad inizio luglio, abbondante neve in quota (l’indice snow water equivalent indica 601,6 milioni di metri cubi) e nel complesso, le riserve idriche di tutta la Lombardia (2780 milioni di metri cubi ) segnano +55,3% sulla media storica.

«Il nostro Paese – conclude Massimo Gargano, direttore generale di ANBI - è spaccato in due dal clima, tra rischio alluvionale al Nord e regioni drammaticamente assetate nel Centro-Sud; è una situazione, conseguenza dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, cui bisogna rispondere con politiche di adattamento, aumentando la resilienza dei territori».

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