Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 03 Giugno 2018
Sondrio, Rete di solidarietà per il lavoro
L’impegno dei fedeli per i disoccupati
Diocesi: le offerte raccolte domenica 10 giugno per sostenere chi è in cerca di occupazione. Interventi mirati per permettere alle persone di riacquistare l’autonomia economica.
Il lavoro è al servizio delle persone e non il contrario. Affermato il postulato resta fondamentale il ruolo che il lavoro ha non solo come sostentamento, ma in funzione di una integrazione di ogni individuo nella società. Venerdì mattina, al centro Cardinal Ferrari di Como, è stato presentato il fondo “Rete Lavoro” per sostenere in modo virtuoso chi è in difficoltà economica, agevolando la possibilità di un ingresso nel mondo produttivo con strumenti come corsi di formazione o quanto possa rendersi necessario in modo individualizzato. Un progetto che interessa anche la Valtellina.
Lo promuovono il servizio diocesano alla pastorale sociale e del lavoro, Caritas, Acli e Compagnia delle Opere, si avvalgono delle rete delle parrocchie e di altri soggetti, dai sindacati alle imprese.
Hanno illustrato il progetto: don Fabio Fornera, vicario episcopale per la Pastorale, don Gianpaolo Romano, direttore del servizio diocesano alla pastorale sociale e del lavoro e custodia del creato, Emanuele Cantaluppi, presidente di Acli Como e Roberto Bernasconi, direttore Caritas. Proprio la nostra diocesi, quindi un ampio territorio che esonda la provincia di Como, fu tra le prime nel 2009 e su esempio della diocesi di Milano ad avviare un “Fondo diocesano famiglia-lavoro” per chi si era trovato in situazione di difficoltà economica a causa della crisi.
Più recente la trasformazione in “Fondo Dona Lavoro”, che ha permesso di sostenere in vario modo, compresa l’erogazione di borse lavoro attraverso la formula dei voucher, circa mille famiglie con i fondi raccolti di quasi 1 milione e 100mila euro.
Ora il contesto è mutato, i voucher sono stati trasformati in uno strumento meno agevole e il fondo diventa “Rete Lavoro”. Domenica 10 giugno le offerte raccolte durante le celebrazioni saranno destinate a questo scopo: interventi per sostenere chi può e vuole trovare un’occupazione ma da solo non riesce. A volte serve una formazione, altre volte ore di babysitter, ogni persona andrà accompagnata per il bisogno che rivela.
Giorgio Riccardi, referente per Acli Como, ha portato alcuni esempi: chi è riuscita a frequentare un corso grazie all’aiuto economico per pagare la formazione e ora è a un passo dall’assunzione. Chi aveva le possibilità per lavorare ma una fragilità che richiedeva una terapia psicologica. La copertura di quel costo gli ha permesso di continuare l’attività e la combinazione dei due fattori, lavoro e cure, ha avuto successo. Terza esperienza: una serie di difficoltà ma all’orizzonte la possibilità dell’indipendenza economica grazie al lavoro. «Quest’ultima esperienza non è andata bene» è stato il commento, a dimostrazione che la materia umana non è una scienza esatta, ma la speranza merita sempre una possibilità. Per individuare chi può aver accesso al fondo e le modalità per gli aiuti si è attivata una rete ampia che va dalle parrocchie, alle cooperative, all’unione industriale, commercianti, artigiani, ai centri per l’impiego. Per informazioni: Pastorale sociale e del lavoro, tel. 333.7024998 (lunedì ore 9.00-13.00).
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