Sondrio: restano in carcere i ladri di telefonini

Restano in carcere i tre giovani romeni arrestati, a tempo di record, lunedì scorso dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tirano, guidata dal capitano Riccardo Angeletti, dopo il colpo messo a segno all’interno del negozio di telefonia di Iperal a Sondalo.

Nella mattinata di venerdì, infatti, si è svolta, nell’aula numero 12 del Palazzo di giustizia, al piano terra, nel capoluogo valtellinese, l’udienza di convalida del fermo, presente l’interprete.

I tre stranieri, quel giorno, con grande abilità e velocità riuscirono a forzare una vetrinetta e ad arraffare una decina di telefonini e alcuni smartwatch, per poi darsi a una precipitosa fuga a bordo di una Volskwagen Passat, risultata poi di proprietà di un quarto uomo ignaro di tutto e che l’aveva prestata a uno dei giovani dell’Est Europa finiti in manette in Valtellina.

I tre, durante l’interrogatorio davanti al giudice delle indagini preliminari, Antonio De Rosa, assistiti dall’avvocato d’ufficio Gianfranco Conforti con studio professionale a Morbegno, hanno ammesso le loro responsabilità. Dopo essere riusciti a forzare la vetrinetta e ad impossessarsi di cellulari e orologi, per un valore complessivo di circa 11mila euro, si erano rapidamente allontanati. Ma la loro azione predatoria non era sfuggita ai commessi i quali avevano subito allertato i carabinieri.

I militari dell’Arma, visionate immediatamente le immagini del sistema di videosorveglianza dell’attività commerciale, si erano messi sulle loro tracce e lo stesso giorno del furto, attorno alle 12.05, nel corso dell’attività perlustrativa in territorio comunale di Villa di Tirano, lungo la statale 39 del passo dell’Aprica, in corrispondenza di un incrocio nella località Santa Cristina, una “gazzella” del Norm bloccava un’auto sospetta con targa polacca. La macchina risultava intestata a un uomo residente a Stanislawa, in Polonia, estraneo ai fatti, e condotta da Marian Marchidan Borcea, 25 anni, ufficialmente residente a Barbulesti, in Romania, senza lavoro e sposato, in grado di parlare e comprendere in parte la lingua italiana. A bordo della vettura, in qualità di passeggeri, c’erano Eric Campion Alexandru, 24 anni, stessa residenza, anch’egli coniugato, in grado di capire in parte l’italiano, pure lui disoccupato, e Alian Samuel Borcea, 26 anni, che vive o meglio risulta viva nella stessa cittadina romena degli altri connazionali, ma celibe, fratello di chi era al volante.

Il veicolo venne accuratamente perquisito dai due militari in servizio della pattuglia intervenuta i quali trovarono, in un vano appositamente ricavato nel sedile posteriore, l’intera refurtiva, occultata ulteriormente all’interno di capi d’abbigliamento per bambini. Sul veicolo fu sequestrata, inoltre, una borsa da palestra di colore nero marca Nike utilizzata, al momento del furto, per trasportare all’esterno dell’esercizio commerciale preso di mira l’intera refurtiva.

Il giudice De Rosa, a conclusione dell’udienza, dopo la convalida, ha disposto che i tre romeni, in accoglimento della richiesta del pm Giulia Alberti, restino rinchiusi nel carcere sondriese di via Caimi. La vettura dell’amico polacco, ignaro di tutto, resta intanto parcheggiata davanti alla caserma dei carabinieri di Tirano, protagonisti della brillante operazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA