Sondrio: più di un incidente e mezzo al giorno a causa di animali selvatici

E’ il dato che emerge dal report del mese di settembre in merito all’attività effettuata dalla Polizia provinciale di Sondrio. Numeri in aumento negli ultimi mesi. Nessuna multa invece per i 220 cacciatori controllati

Più di un incidente e mezzo al giorno nel mese di settembre con coinvolgimento di animali selvatici. E’ il dato, decisamente elevato, che emerge dal report mensile dell’attività effettuata dalla Polizia provinciale di Sondrio e che purtroppo non è in calo negli ultimi mesi.

Sono 49 i sinistri di questo tipo denunciati il mese scorso, 3 in più rispetto ad agosto e in linea con i dati di giugno e luglio. Per lo più gli animali coinvolti sono ungulati, cervi in 23 casi, caprioli in 7 incidenti. Escludendo gli ungulati, a settembre si sono verificati anche 7 incidenti con volpi e altrettanti con tassi, 2 con faine. Nei restanti tre casi, nel sinistro stradale sono rimasti coinvolti un cinghiale, uno scoiattolo e un gatto. Nel report della Polizia provinciale si sottolineano anche gli accertamenti relativi alla presenza del lupo: lo scorso mese gli agenti hanno accertato cinque predazioni: due caprioli, un cervo, un camoscio e una capra.

«Si tratta di predazioni accertate tramite particolari tamponi che vengono effettuate sulle carcasse degli animali - spiega Piermario Pollieno, comandante della Polizia provinciale - e che permettono di analizzare il dna del predatore, in questi casi sicuramente riconducibile ad un lupo».

L’attività della Polizia provinciale però non si ferma qui. Due cervi e una nutria sono stati abbattuti su disposizione del veterinario, mentre l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler) ha accertato la positività di tre cornacchie al West Nile Desease, il cosiddetto virus del Nilo occidentale. All’Izsler sono stati inoltre conferiti 9 animali trovati morti, si tratta di 5 ciprinidi, pesci d’acqua dolce forse morti a causa di uno scarico di inquinanti nel corso d’acqua in cui sono stati rinvenuti; una volpe, un cinghiale, un cervo e un tasso. E ancora: 9 animali sono stati soccorsi e portati al Cras (Centro recupero animali selvatici) di Ponte in Valtellina. Si tratta di animali di diverse specie, per lo più uccelli (un luì piccolo, una nocciolaia, un piccione, una rondine montana, un rondone e un succiacapre, quest’ultima è una specie protetta perché considerata in stato di conservazione sfavorevole nell’intera Europa), a cui si aggiungono 3 caprioli. Agenti e guardie volontarie della Polizia provinciale hanno recuperato pure 6 animali in difficoltà (2 faine, 2 volpi, un capriolo e un cervo) e hanno restituito loro la libertà.

Infine, la Polizia provinciale svolge anche, ovviamente, attività di controllo durante l’esercizio venatorio. A settembre sono stati ben 220 i cacciatori controllati, e non è stata elevata nessuna multa. «Per il momento i miei agenti non hanno riscontrato irregolarità o effettuato sequestri - afferma il comandante Pollieno -. Ma è inutile negarlo, quello del bracconaggio è un fenomeno purtroppo diffuso e con le forze a nostre disposizione (2 ufficiali e 9 agenti, a cui si aggiungono 9 guardie volontarie provinciali, nda.) non riusciamo ad arrivare dappertutto».

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