Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 22 Aprile 2018
Sondrio, palestra di roccia tra applausi e ricordi: sono emozioni verticali
Comune e Cai insieme per l’evento che ha potenziato e migliorato un luogo ormai storico. Il presidente Cai: «Sondrio è un esempio da imitare».
Mezzo secolo fa è stata un terreno da esplorare per i giovani amanti della montagna, oggi è una palestra aperta a tutti, per far pratica del mondo verticale in sicurezza. Ieri pomeriggio Comune e Cai hanno inaugurato ufficialmente i nuovi settori della parete di arrampicata della Sassella, completati nelle scorse settimane, e fra i discorsi ufficiali è spuntato anche qualche aneddoto di tanti anni fa, in una cerimonia dal clima decisamente informale. Ospite d’onore, il presidente regionale del Cai Renato Aggio, che ha evidenziato l’importanza di strutture come quella della Sassella.
«Il Comune, pungolato dalla sezione valtellinese del Cai, ha avuto la sensibilità di realizzare quest’opera - ha sottolineato Aggio -, una sensibilità che purtroppo non tutti gli enti ancora hanno. È una struttura molto fruibile, soprattutto per i giovani, nella quale si impara a muoversi con la maggior sicurezza possibile in un ambiente come quello della montagna, che può essere anche ostile».
Un concetto rimarcato anche dal presidente del Cai di Sondrio Paolo Camanni: «Qui ognuno può apprendere un bagaglio da portare poi in montagna - ha sottolineato -, in una struttura interessante e dotata di tutti i servizi, che mette Sondrio alla pari delle città europee».
A poca distanza dalla parete di roccia, infatti, si trova il posteggio del supermercato Lidl che è aperto a tutti e ospita una casetta con servizi igienici e spogliatoi che sarà gestita dal Cai, realizzata nel quadro dell’accordo fra privati e Comune per la sistemazione del capannone.
«Progetti come questi possono crescere a piccoli passi, coinvolgendo anche soggetti diversi - ha sottolineato il sindaco Alcide Molteni -, per creare una realtà che incrementa in modo notevole la disponibilità di spazi per l’arrampicata in città. E questi spazi non se li tiene il Comune, li affida ad associazioni come il Cai perché li gestiscano e sensibilizzino tutti ad utilizzarli come si tratta casa propria». E quando il sindaco ha ricordato che la palestra di roccia è dedicata a Celso Ortelli, dal pubblico un sondriese ha citato un altro pioniere delle scalate in zona.
«Fra i primi a scoprire questa zona è stato Tullio Speckenhauser, insieme a Celso - ha raccontato -. Una volta dalla Sassella arrivò una signora e disse “Ma perché passate di lì? Qui dietro c’è un bel sentiero che porta su...”».
Poi è arrivato il momento del classico taglio del nastro, affidato al presidente della Scuola di alpinismo “Luigi Bombardieri” Camillo Della Vedova e a Silvia Della Marianna, rappresentante del Cai giovani, che insieme ad altri ragazzi del Club alpino ha mostrato l’utilizzo della struttura per le prove di trattenuta con la corda.
Il progettista e direttore dei lavori Guido Merizzi ha illustrato le caratteristiche principali della parete, ma c’è chi pensa già alle migliorie: «Ora manca solo l’illuminazione per scalare anche alla sera», ha scherzato - ma non troppo - Della Vedova durante la cerimonia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA