Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 17 Luglio 2017
Sondrio, la magia si ripete a Scarpatetti Arte
Sabato il clou della festa, ieri le premiazioni. Primo posto per Manuela Dorsa e la sua installazione. Sono arrivati artisti dal Nord Italia e anche da Roma.
Passano gli anni, ma il fascino di Scarpatetti Arte non svanisce. Per la ventesima edizione della mostra “en plein air” fra corti e vicoli del quartiere sono arrivate migliaia di persone, questo fine settimana, e come sempre il sabato sera è stato il clou della festa, con tanti visitatori per l’esposizione delle opere e un pubblico numeroso per il concerto dell’Ewan Svensson Quintet, organizzato in collaborazione con AmbriaJazz.
Fra spettacoli di strada, cene in compagnia e musica, i veri protagonisti come sempre sono stati gli artisti, arrivati da Lombardia, Piemonte, Veneto e pure dalla capitale: per il decimo anno consecutivo, il romano Giovanni Trimani non ha voluto mancare all’appuntamento con la kermesse, di cui è uno dei partecipanti “storici”. E ieri sera, come tradizione, a concludere la manifestazione è stata la premiazione ufficiale del concorso di Scarpatetti Arte: in palio, tre assegni da 800, 500 e 300 euro, oltre alla possibilità di esporre le proprie opere al Mvsa nella mostra “Anime di Scarpatetti”, che da qualche anno fa da anteprima alla rassegna.
A conquistare il primo posto è stata Manuela Dorsa, con la sua installazione nella corte dell’ex trattoria Adua: un’opera «site specific», segnala la motivazione del premio, che con «pochissimi elementi scenici e un tratto di filo, uniti alla presenza del vento che muove i tessuti velati», crea «un racconto dalla grande capacità evocativa». Secondo premio per Ricky Bordoni, per le sue opere su carta che hanno «la forza dell’essenzialità del rapporto con il materiale naturale», nelle quali «tracce di distruzione e tracce di bellezza estatica convivono generando nuovi e inusuali paesaggi, quasi alchemico risultato della ricerca di un assoluto di purezza», recita la motivazione. Terzo premio, invece, per Luca Zanta, le cui opere denotano «una costante ricerca tecnica, che approda a una poetica delineata», segnala la giuria, con i linguaggi della grafica digitale interpretati «con tratto personale», valorizzato dall’utilizzo di materiale povero di supporto.
Anche quest’anno la giuria – composta dall’assessore alla Cultura Marina Cotelli, dall’illustratrice Ilaria De Monti, dal grafico Simone Ronzio, dall’architetto Daniele Vanotti, dalla docente di storia dell’arte Loredana Pellegrini e dal rappresentante di Scarpatetti Luca Balgera – ha assegnato anche alcune menzioni speciali: all’Istituto comprensivo Visconti Venosta di Grosio, ospite della rassegna con una serie di ceramiche realizzate dagli alunni della scuola primaria (in mostra, creazioni delle classi del 2004-2005, oltre che degli ultimi anni), a Carlo Murgolo del Circolo fotografico e a Maria Sole Albertini, mentre Bozena Flegar è stato assegnato il premio “Amico di Scarpatetti Arte”. E con gli applausi per gli artisti premiati è calato il sipario sull’edizione 2017, con la promessa di ritrovarsi il prossimo anno a Scarpatetti per un altro weekend da vivere tutti insieme, nello spirito di una rassegna che dal 1998 (con l’impegno dell’Associazione Scarpatetti, guidata da Alessandro Colombera) sa coinvolgere l’intero quartiere – dai residenti fino al convitto Piazzi, che ospita gli artisti – e tutta la città.
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