Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 16 Gennaio 2025
Sondrio, inchiesta Secam e ruolo dell’Ato. Gli inquirenti studiano le carte
Gildo De Gianni, indagato con altri per l’ipotesi di truffa, si è da subito professato tranquillo
L’ex presidente e poi amministratore delegato di Secam, carica lasciata nel dicembre 2021, Gildo De Gianni, ora indagato con altri per l’ipotesi di truffa aggravata nella nuova indagine della Guardia di finanza del Comando provinciale di Sondrio - come “La Provincia” ha anticipato nell’edizione di mercoledì - si è da subito professato tranquillo dopo la visita a casa delle “Fiamme Gialle” del colonnello Giuseppe Cavallaro, in quanto il riconoscimento di premialità (che ha portato, negli anni, a ottenere i contributi pubblici da Arera per un importo stimato in circa 500mila euro, contributi che sarebbero stati “gonfiati” secondo l’inchiesta, da qui l’ipotesi accusatoria) transita attraverso l’Ufficio d’ambito della Provincia di Sondrio e forse anche perché risultano coinvolti, in tale procedimento penale di cui è titolare lo stesso procuratore Piero Basilone, gli attuali vertici di tali uffici.
Che cosa fa l’Ufficio dell’Ambito territoriale ottimale (Ato)? Si tratta di un’Azienda speciale dell’ente Provincia - il presidente dell’Amministrazione provinciale, Davide Menegola, attraverso l’ufficio stampa ci ha fatto sapere che non intende rilasciare dichiarazioni in merito all’inchiesta - che presiede al controllo della gestione del servizio idrico integrato, alle dinamiche tariffarie (è l’Ato che approva la tariffa che poi sottopone alla Provincia, conferenza dei Comuni per l’approvazione finale e ad Arera per l’avallo definitivo). Si occupa, inoltre, della corretta esecuzione del piano degli investimenti e intrattiene i rapporti con l’Ente regolatore (Arera guidata dal valtellinese Stefano Besseghini) proprio al fine di garantire che la tariffa copra i costi di gestione e che il gestore (Secam) percepisca eventuali premialità, ove vengano raggiunti i target di qualità del servizio reso previsti nel metodo tariffario.
È evidente, pertanto, che tutti i dati del servizio vengano analizzati e validati da Ato e se ci sono discrepanze è Ato che detta le regole, esegue i controlli, effettua gli approfondimenti necessari e intrattiene i rapporti con Arera, oltre che a vigilare sul gestore affinché svolga il proprio ruolo secondo la convenzione, essendo legittimata anche ad applicare penali.
Un rapporto, quello con Secam e finito sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati inquirenti, contrassegnato in questi ultimi anni da non pochi contrasti, approdati sovente anche sulle pagine dei giornali.
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