Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 03 Giugno 2018
«Sondrio, una Festa nel segno della comunità»
Cerimonie nel segno del rispetto della democrazia e delle istituzioni, con le scuole sempre più coinvolte. Un toccante inno d’Italia e poi la consegna delle onorificenze al merito che ha visto anche la presenza del vescovo.
Mai come in questo momento storico la Festa della Repubblica in città è diventata Festa della comunità che punta sul rispetto della democrazia e delle istituzioni. La cerimonia pubblica è iniziata nella piazzetta antistante palazzo Martinengo con le forze dell’ordine schierate per l’alzabandiera a cui è seguito un toccante inno d’Italia cantato dal coro dei bambini della scuola primaria “Credaro” e “Quadrio” di Sondrio con la loro coccarda tricolore, la mano sul petto, compiti ed entusiasti.
L’azione si è poi spostata nella sala consiliare della Provincia per una breve introduzione dello storico Bruno Ciapponi Landi. Alla meritevole studentessa del liceo “Piazzi-Perpenti” Rosa Mazza, vincitrice del 3° premio “Certamen nazionale di Poesia Latina “Vittorio Tantucci”, il compito della lettura del messaggio del presidente della Repubblica che ha toccato le corde di una nazione unita e solidale. Grande merito al prefetto, Giuseppe Mario Scalia, per l’apertura ai giovani con le loro esternazioni dirette alle istituzioni. «Le sentiamo distanti e questo alimenta sfiducia verso lo Stato, che non dovrebbe dimenticarsi dei suoi giovani, ma offrire loro un ruolo attivo, ascoltando la loro voce. La scuola, poi, deve diventare luogo di crescita individuale non semplice latrice di nozioni. Una scuola che ci aiuti a coltivare i nostri sogni», ha commentato Benedetto Enrico Longobardi del liceo scientifico “Nervi-Ferrari” di Morbegno, mentre Anna Alessia Opreni, dell’istituto “Piazzi-Perpenti” di Sondrio ha spinto l’acceleratore sulla richiesta di sicurezza, uguaglianza, di pari opportunità per tutti, con una scuola portatrice di modelli sani per i cittadini del domani.
Consegna poi da parte del prefetto e del sindaco di Delebio, Marco Ioli, della medaglia d’onore al figlio di Giuseppe Fistolera, deportato e internato nel campo di concentramento di Ober Hattinger in Germania. Incredibile la storia di questo coraggioso bersagliere, che durante un bombardamento rischiò l’amputazione di una gamba. Poi, anche con la presenza del vescovo, Oscar Cantoni, il momento solenne degli insigniti con le onorificenze al merito della Repubblica italiana al presidente della omonima casa vinicola, Pietro Nera, Grand’Ufficiale; al questore di Sondrio, Gerardo Acquaviva, Ufficiale; al luogotenente dei carabinieri Flavio Oberosler, Ufficiale; a Filippo Zotti, un’intera vita di servizio nell’Arma dei carabinieri, Ufficiale; a Gionni Gritti, presidente di Confartigianato Imprese Sondrio, Cavaliere; all’avvocato Federico Vido, Cavaliere; al maresciallo aiutante Alberto D’Orazio, Cavaliere; a Valeria Duico, direttore della Fondazione Creval, Cavaliere; a Elio Moretti, sindaco di Teglio, Cavaliere; a Mauro Selvetti, direttore generale de Credito Valtellinese, Cavaliere; a Filippo Testorelli, della Banca Popolare di Sondrio, Cavaliere; e a Paolo Lorenzini, funzionario sempre della Bps, a cui la benemerenza sarà consegnata successivamente. Al termine è stata la volta del coro “La Bajona” di Bormio, diretto da Amos Sertorelli, che ha dedicato quattro struggenti canzoni all’epopea delle grandi guerre, sottolineate da lunghissimi applausi.
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