Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 23 Gennaio 2025
Sondrio, estorsione alla madre anziana. Condannato 48enne
Un valtellinese è stato processato questa mattina con rito abbreviato. Dovrà scontare complessivamente 4 anni di reclusione e a pagare una multa da 667 euro
Era accusato di estorsione, vittima la madre ultrasettantenne, che aggrediva verbalmente e fisicamente per ottenere da lei soldi. E’ stato processato questa mattina con rito abbreviato un uomo di 48 anni residente in un paese del Sondriese, di cui non riveliamo le generalità al fine di tutelare l’identità della vittima della triste vicenda.
Il valtellinese, che si trova ancora rinchiuso in carcere, colpito da una misura di custodia cautelare nell’ottobre del 2022 proprio per i fatti al centro dell’udienza, aveva già subito una condanna per fatti analoghi del Tribunale di Milano. Questa mattina, quindi, il giudice per le indagini preliminari Fabio Giorgi lo ha condannato a scontare complessivamente 4 anni di reclusione e a pagare una multa da 667 euro.
I fatti contestati in aula a Sondrio risalgono proprio al mese di ottobre, quando l’uomo si presentò nell’esercizio commerciale della mamma mentre lei era sola, perché era un giorno festivo e la donna stava sbrigando alcune operazioni contabili.
«Vai immediatamente a prendermi 200 euro, se no me li prendo da solo» aveva detto alla madre, avvicinandosi a lei minacciosamente, tanto che la donna aveva tentato di allontanarsi uscendo dal negozio. Non era, però, riuscita a fuggire: lui l’aveva raggiunta e aggredita alle spalle, cingendole un braccio attorno al collo ed esercitando con l’avambraccio una forte pressione sulla gola della madre. Poi l’aveva scaraventata a terra, presa per un braccio e trascinata sull’asfalto fino a riportarla all’interno dell’esercizio commerciale.
Qualcuno, però, si era accorto di quello che stava succedendo e aveva chiamato il Numero unico di emergenza 112. Sul posto erano intervenuti i carabinieri, in tempo per sventare il tentativo di estorsione ai danni della commerciante. E qualche giorno dopo era stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ancora in essere, tanto che l’uomo è ancora in cella.
Il giudice ha fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza.
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