Sondrio: donati sei nuovi defibrillatori

Cinquecentoventisette defibrillatori in tutta la provincia, più di 40 nel solo capoluogo distribuiti tra luoghi privati e pubblici e tutti rigorosamente geolocalizzati e censiti da Areu, l’agenzia regionale per l’emergenza e urgenza. Una dotazione ampia arricchita con 6 nuovi apparecchi salvavita installati tra la Sondrio di sotto e quella di sopra grazie alla generosità e al senso civico di Maria Rosa Dell’Agostino e del figlio Dario Moretti, scomparsi prematuramente, che nel loro lascito testamentario hanno scelto di donare i preziosissimi salvavita alla comunità sondriese in un gesto che come ha rimarcato il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini mostra il buono che c’è nella collettività, in contrapposizione a quanto accaduto la scorsa settimana alla scuola media Ligari.

«Celebrare questa donazione ci fa bene» ha detto ringraziando tutti i protagonisti dell’iniziativa. I nuovi defibrillatori semi automatici sono già stati installati in luoghi molto frequentati: l’esterno dell’edificio scolastico di via Vanoni e della scuola primaria Credaro e davanti a palazzo Martinengo, in piazza Garibaldi, sede di molti degli eventi pubblici, nella Sondrio di sotto, e vicino al fontanello a Mossini, nella piazzetta della Butega a Triangia e vicino al lavatoio a Colda in quella di sopra. «Le frazioni - ricorda l’assessore alla Protezione civile, all’Organizzazione e al Personale, Lorena Rossatti - sono anche i luoghi meno vicini al presidio ospedaliero e per raggiungere i quali i mezzi di soccorso impiegano più tempo». «La nostra gratitudine va ai donatori che hanno pensato alla città e ai cittadini - aggiunge Rossatti -. Più defibrillatori ci sono e più aumenta la sicurezza, perché nel caso di arresto cardiaco la tempestività dell’intervento è fondamentale, quindi averli a disposizione nelle vicinanze può salvare una vita».

Tutti gli apparecchi sono censiti sul sito di Areu, sono geolocalizzati e con la app del Comune di Sondrio è possibile individuarne velocemente la posizione in caso di emergenza. «Se però è importante avere tanti defibrillatori - sottolinea Rossatti - lo è altrettanto la formazione. Abbiamo la necessità che sempre più persone sappiano usarli: imparare non è difficile, ed è possibile usare gli apparecchi anche grazie al supposto della centrale operativa del 112, ma acquisire specifiche nozioni seguendo un corso è importante».

Fondamentale per garantire l’efficacia dei supporti è infatti la numerosità di chi sa usare il Dae, il defibrillatore automatico esterno, che rilasciando una scarica elettrica ad alta energia può consentire al cuore di una persona di ricominciare a battere correttamente. «Questa donazione è importantissima - ricorda anche Mario Teruzzi, responsabile Areu - perché i defibrillatori salvano le vite. Trovarsi al posto giusto, al momento giusto con la strumentazione corretta fa la differenza. E’ una cultura che va ampliata, spiegata e supportata: non bisogna avere paura di qualcosa che ci può aiutare. I Dae sono una risorsa straordinaria». Al fianco del Comune di Sondrio e ad Areu in quest’opera di divulgazione di sicurezza ci sono anche Valtellina soccorso e la Croce rossa italiana che non solo sono presenti nelle manifestazioni del Comune assicurando la loro competenza, ma organizzano anche corsi di formazione. In ogni caso l’amministrazione intende programmare altri momenti di sensibilizzazione durante gli eventi.

Verrà bissato anche il corso riservato ad assessori e consiglieri comunali: alla prima edizione, nel 2022, avevano partecipato il sindaco Marco Scaramellini, alcuni componenti della giunta e membri del consiglio comunale che avevano conseguito la relativa certificazione. Ora che la composizione di consiglio e giunta è cambiata, sarà fatto un secondo ciclo di lezioni. «E poi - aggiunge Rossatti - vogliamo portare la formazione anche nelle scuole».

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