Sondrio dà l’addio ad Adelia Martinelli Carini, una vita a fianco dei malati di leucemia

Si è spenta serenamente nella sua casa di Sondrio, Adelia Martinelli Carini, 94 anni, nata a Talamona, ma residente da anni nel capoluogo dove si era sposata con l’ingegner Franco Carini e dove era diventata mamma di Silvio, stabilitosi a Milano con la propria famiglia. Adelia Martinelli Carini era un tutt’uno, ormai, con Sondrio, dove si era distinta nella vita professionale e in un’attività di volontariato talmente intensa da essersi meritata il prestigioso riconoscimento del “Ligari d’Argento”, nel 2014, consegnatole dall’allora sindaco Alcide Molteni, alla presenza dei primi cittadini che l’avevano preceduto.

Tutti concordi nell’assegnare ad Adelia il premio in ragione di una irrefrenabile spinta verso il volontariato che ha connotato i suoi ultimi trent’anni di vita. Si può dire consacrati all’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie, di cui ha fondato la sezione provinciale di Sondrio nel 1993. E le motivazioni che l’avevano spinta in questa direzione le ha ben riferite nel corso di una toccante conferenza stampa tenutasi anni fa, in occasione del ventennale del sodalizio, nel 2013, quando era riandata alla spinta originaria ed aveva raccontato della sua assistenza al piccolo Italo, sei anni appena, di Talamona, ricoverato al San Matteo di Pavia e che, lei, Adelia, studentessa universitaria in Farmacia proprio nel capoluogo pavese, era stata incaricata di andare a trovare perché la sua famiglia, all’epoca, era il 1952, non poteva permettersi di seguirlo così lontano.

«Ho sempre in mente i suoi occhioni neri, il viso pallido, tutto solo in questo letto di ospedale dove ero l’unica che gli faceva visita - aveva detto Martinelli Carini ai giornalisti presenti facendo salire a tutti un gran nodo alla gola - e, soprattutto, ricordo il giorno in cui sono entrata in camera ed ho visto il lettino vuoto. É stato uno choc terribile e, da allora, è cambiato qualcosa in me. Mi sono detta che dovevo assolutamente fare qualcosa e, esclusivamente nel ricordo di Italo, nel 1993 è partita la sezione Ail a Sondrio, perché la malattia non sia più motivo di isolamento e di solitudine per nessuno, ma, semmai, di condivisione di un percorso di cura e di assistenza». Credeva fermamente, Martinelli Carini, in tutto ciò e non ha mai lasciato nulla di intentato per supportare le famiglie, anche economicamente, attraverso Ail, nell’assistenza e nella cura dei piccoli malati e degli adulti. Come incessante è stato lo sforzo per portare a Sondrio strumenti di diagnosi e di cura all’avanguardia, per formare il personale, per attivare borse di studio ad hoc e, il risultato, si è visto nel maggio dello scorso anno quando, al terzo piano del padiglione Est dell’ospedale cittadino, è sorto il primo Centro di Ematologia della provincia di Sondrio dedicato proprio ad Adelia Martinelli Carini. Era presente anche lei, al fianco dell’attuale presidente Ail, Claudia Medda, cui aveva passato il testimone da pochi anni. Ed è stata quella l’ultima sua apparizione pubblica come Ail «anche se Adelia è sempre stata al nostro fianco - assicura Claudia Medda - e, pur se da dietro le quinte, ci ha sempre supportato. É stata la colonna ed era ancora la colonna dell’Ail e mancherà indubbiamente il suo tenace apporto».

Adelia Martinelli Carini, tuttavia, laureata in Farmacia, insegnante per trent’anni allo Scientifico e alle Magistrali di Sondrio, ha guidato a lungo anche l’Unione ciechi provinciale e stata volontaria per più di trent’anni della Croce Rossa di Sondrio ed è stata anche presidente del Soroptimist club del capoluogo. I suoi funerali verranno celebrati domani, alle 15, in Collegiata, mentre stasera, alle 20.30, nella casa funeraria Sof dove riposa, verrà recitato il Santo Rosario.

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