Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 13 Febbraio 2021
Sondrio, i commercianti
«Aiuti subito o tanti chiuderanno»
Lettera aperta dell’Unione Commercio: «Ristori tempestivi e commisurati e sgravi fiscali»
«Consentire agli operatori del commercio, del turismo e dei servizi di poter lavorare e programmare la propria attività nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti Covid. E prevedere al contempo ristori tempestivi e commisurati al mancato fatturato per le aziende e sostegno economico per la forza lavoro, essenziale per le attività». Che si traduce in una moratoria della cassa integrazione, sgravi contributivi per le imprese che richiamano in servizio i dipendenti, sostegno al reddito per i disoccupati o sospesi.
È una richiesta articolata e semplice al tempo stesso quella degli imprenditori di Valtellina e Valchiavenna, di cui si fa portatrice l’Unione del commercio, del turismo e dei servizi della provincia, presieduta da Loretta Credaro in una lettera aperta che la giunta dell’associazione, al termine di un’analisi dei settori di competenza, ha deciso di condividere perché chi di dovere intervenga tempestivamente. «Evitiamo - dicono - che all’anno orribile 2020 ne segua un altro ancor più funesto e fatale per le imprese del terziario».
«È arrivato il momento di uscire da questa impasse - si legge - fatta di alibi e improvvisazione e di dare agli operatori risposte chiare e responsabili, ristori adeguati e tempestivi, prevedendo altresì interventi a supporto della liquidità e al contenimento degli oneri bancari; esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte (in primis, Imu e Tari); sostegno alle imprese in affitto per il pagamento del canone di locazione; incentivi per la riqualificazione delle strutture».
Anche perché senza interventi adeguati si rischiano chiusure con pesanti ripercussioni su tutto il tessuto socio economico locale. «Le aziende del commercio del turismo e dei servizi - ricordano da Via Vecchio macello - rappresentano la linfa vitale del sistema provinciale e, quindi, della comunità locale: la fotografia di anni pre-Covid evidenziava 13.916 imprese attive in Valtellina e Valchiavenna, di cui 2.947 del commercio, 1.816 del turismo, 2.766 dei servizi, 441 dei trasporti. In totale il terziario di mercato contava 7.970 attività, il 57,3%. Dati che sono già da rivedere al ribasso, considerato che parecchi operatori hanno chiuso durante la pandemia e numerosi altri hanno annunciato di accingersi a farlo nei prossimi mesi, se le cose non cambieranno».
Anche le recenti rilevazioni della Camera di Commercio, nel confronto tra 2019 e 2020, mostrano più di un segno meno: flessione dell’1,2% nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione (- 2.820 le imprese attive, 100 le iscrizioni e 164 le cessazioni, con un saldo di -64 imprese in un anno), «un dato che in questo settore desta una certa preoccupazione» - e variazione del -1,2% nel rapporto tra iscrizioni e cessazioni delle imprese considerando tutti i settori. I dati evidenziano un totale di 13.567 imprese attive e un saldo pari a -115 (614 iscrizioni, ma 729 le cessazioni).
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