Sondrio, centro di prima accoglienza: «Diminuiscono le richieste di accesso, crescono i servizi»

Una rete, quella a sostegno delle persone senza dimora o che vivono in stato di bisogno, diffusa ed efficiente che, pur non sufficiente (per motivi “fisiologici”) a far fronte a tutte le criticità, tenta di rimanere sempre al passo con i tempi e di far fronte ai nuovi bisogni che emergono.

Così l’assessore ai servizi sociali Maurizio Piasini ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Rita Dioli nel corso della seduta dell’ultimo consiglio comunale di Sondrio, offrendo una panoramica dei servizi offerti, dei soggetti coinvolti nella rete e dei progetti per l’immediato futuro, partendo dal centro di prima accoglienza.

«Nell’autunno 2023 si stava valutando l’allacciamento dei servizi alla rete fognaria e a seguito di un’attenta valutazione, complessità e costo del lavoro e dell’imminente apertura del centro diurno, si è deciso di raddoppiare i servizi igienici presenti e coprire con una pannellatura per dare privacy a chi li utilizza. Ricordo che nei cantieri è previsto un bagno ogni 10 lavoratori e noi ne abbiamo due per sette posti: posti, peraltro, utilizzabili solo nelle ore notturne. L’apertura del centro diurno garantiva l’utilizzo di docce, lavatrici. Ad oggi il centro ha avuto oltre 120 contatti unici che risultano essere molto di più delle persone senza fissa dimora a dimostrazione del buon lavoro fatto».

Sempre per quanto riguarda il centro di prima accoglienza, il numero più elevato di persone accolte (40) si è registrato nel 2016 e nel 2019, mentre nel 2023 sono state 20 e sono diminuite anche le richieste di accedere al centro: «Le azioni messe in campo - ha commentato Piasini - sono riuscite ad intercettare i bisogni delle persone senza doversi rivolgere al centro di prima accoglienza: una di questa azioni è stata il posizionamento di un container e il potenziamento dello stesso che ora viene utilizzato per 365 giorni mentre prima era previsto solo per 100 giorni».

Dati, ma soprattutto, risposte ai bisogni impellenti delle persone bisognose, in miglioramento, ma anche alcune criticità ancora da affrontare: «Il problema del Centro di prima accoglienza - ha proseguito l’assessore Piasini - è la mancata rotazione dei posti, legata alla mancata disponibilità di affitto presente sul nostro territorio provinciale: cito due esempi di due persone che lavorano fuori dal territorio di Sondrio e la sera tornano al Cpa perché non hanno trovato case in affitto. Spero che il tema sia affrontato a livello provinciale coinvolgendo anche le nuove amministrazioni: non è pensabile che Sondrio possa affrontare un tema così grande».

Nel complesso, dunque, funziona in città la rete di contrasto alla povertà: «La rete povertà costruita negli anni risulta essere un’eccellenza, un’officina di risorse, mix di volontariato e professionisti, che ci viene riconosciuta e invidiata, frutto di anni di lavoro e che dimostra come certi fenomeni sociali possano essere affrontati solo con una condivisione estesa, tra pubblico e privato, di risorse e strategie. Non possiamo parlare di povertà parlando solamente delle persone senza fissa dimora, il tema è molto più articolato ed articolata è la rete che si è costruita con quasi 20 soggetti presenti sul territorio.

Quindi ci riteniamo soddisfatti della rete messa in campo in questi anni e colgo l’occasione per ringraziare tutti gli operatori e i volontari che ogni giorno danno risposte alle persone in difficoltà».

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