Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 08 Settembre 2017
Sondrio: casa dopo le lezioni, ma solo se accompagnati
I bambini delle elementari dovranno attendere un familiare. «La loro autonomia è un traguardo ma le norme vigenti sono chiare».
Mentre in Bassa Valle si prepara al debutto “A scuola andiamo da soli”, progetto che punta all’autonomia e responsabilizzazione, con il coinvolgimento di famiglie, adulti e dell’intera comunità, degli alunni della classi quarte e quinte della primaria che possono ritornarsene a casa da soli al termine delle lezioni, a Sondrio succede esattamente il contrario.
Da martedì 12 settembre, quando inizierà ufficialmente il nuovo anno scolastico, gli allievi della stessa età – bambini iscritti alla quarta e alla quinta elementare - nel capoluogo all’uscita di scuola dovranno attendere un genitore o, comunque, un maggiorenne che sia munito di delega della famiglia, per far rientro a casa. Dovrà insomma essere rigorosamente accompagnato.
Una direttiva, questa, che era già stata anticipata ai genitori - non senza sollevare qualche perplessità – allo scadere dello scorso anno scolastico, tra fine maggio ed inizio giugno.
Il percorso scuola-casa dovrà essere fatto con qualcuno al fianco. Per mamma e papà, nessun problema, ma se arriva la nonna, piuttosto che lo zio o un fratello maggiore, dovrà dimostrare di averne avuto il permesso.
Una scelta, questa, che è stata adottata da tutti i vertici dei tre istituti comprensivi cittadini, vale a dire dai consigli di istituto - organismo deputato alle decisioni ultime, peraltro composto non solo da docenti, ma anche da genitori - del comprensivo “Sondrio Centro”, che ha sede in via Colombaro, da quello di via don Lucchinetti dei “Paesi Retici” e dal comprensivo “Paesi Orobici” di via Gianoli. Come peraltro si legge sulla comunicazione, che è stata inviata in questi giorni, prima della ripresa delle lezioni alle famiglie.
«Tale divieto sarà applicato per tutte le scuole primarie» specificando le tre realtà scolastiche. E si aggiunge. «Pur essendo l’autonomia un traguardo irrinunciabile, è evidente che i bambini della scuola primaria non possono uscire, in alcun modo, da soli dalla scuola e, qualora glielo concedessimo, incorreremmo tutti in comportamenti contra legem».
Parole, queste, che si rifanno all’applicazione dell’articolo 25 del decreto legislativo 165/2001, ossia «l’obbligo per il dirigente scolastico, di rimuovere gli impedimenti che possono pregiudicare l’incolumità degli alunni, organizzandone l’uscita in sicurezza», rimarcando come ci siano «diverse sentenze della Corte di cassazione, che stabiliscono i termini e le condizioni della vigilanza sugli alunni, fissando quale principio costante e generale, che i minori, durante tutto l’arco di tempo della loro presenza a scuola, uscita ed entrata compresa devono passare dalla sorveglianza di un adulto a quella di un altro adulto, famigliare o delegato dalla famiglia medesima, ciò proprio al fine di tutelare il “bene indispensabile” dell’incolumità della persona».
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