Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 05 Gennaio 2019
Sondrio, il bisnonno era uno dei Mille: «E questa è la sua spada»
Angelo Bonomi la conserva con tutte le cure del caso: «Era partito con i fratelli per imbarcarsi a Quarto».
Si era imbarcata nel 1860 a Quarto con destinazione Marsala, dove incominciò l’avventura dei Mille di Giuseppe Garibaldi. Si tratta di una spada in possesso ora di Angelo Bonomi che la custodisce, con tutti i crismi, compreso la registrazione in Questura, nella sua abitazione sondriese.
Una spada con una storia alle spalle che narriamo con l’ausilio del diretto interessato (ex cronometrista, ex tenente degli alpini). «Con questa spada il mio bisnonno Stefano prese parte, con due suoi fratelli, a tutta la campagna che portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie, propedeutica all’Unità d’Italia. I tre fratelli fuggirono da un paesino vicino a Trento (che allora era nel Regno Asburgico) per unirsi ai Mille a Quarto e al termine dei combattimenti non rientrarono da dove erano partiti, ma si fermarono in Valtellina».
«Stefano, il mio bisnonno, era in compagnia dei fratelli (me lo raccontava mio nonno), tre ragazzoni di oltre 1,80 di altezza, che in effetti dopo la spedizione dei Mille si sono fermati in Valle, chi a Caiolo, chi a Castione, chi nella zona di Fusine».
«La spada l’ho vista, la prima volta – ricorda Bonomi -, quando mio nonno mi disse “ti faccio un regalo”, consegnandomela in ricordo del bisnonno Stefano che, purtroppo, non ho conosciuto. Ho conosciuto la bisnonna che era di Castione: all’epoca avevo solo 5 anni, per cui ricordi un po’ sfumati. Quando ho visto quella spada mi sono commosso pensando al mio bisnonno che era partito da casa coi fratelli per seguire Garibaldi e combattere per l’Italia che si andava formando. Non so molto, però, perché quelli erano tempi che tra padre e figli ci si dava del “voi” e non è che ci fosse un grande “interscambio” di notizie».
«Posso solo dire che adesso, quasi quotidianamente, mi faccio la mia passeggiatina in piazza Garibaldi (dove dicono che giri il fantasma dell’Eroe dei Due Mondi), ci scambiamo due parole e tranquillizzo i miei amici che va tutto bene». La spada, finemente lavorata, ben conservata, più espressione di bellezza che cruenta, è stata pure esposta nella mostra tenuta a Palazzo del Governo circa tre anni fa, con armi e divise d’epoca. Chissà se in Valle ci sono altri cimeli del genere.
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