Sondrio, altra gara deserta per i locali dell’autostazione

Il ribasso di quasi mille euro del canone, peraltro già “scontato” rispetto ai prezzi di mercato, non è stato sufficienti ad invogliare gli operatori commerciali

Regole restrittive per il bar di piazzale Bertacchi e altra gara deserta per quello della stazione degli autobus. Poca fortuna per i locali di proprietà di palazzo Pretorio.

Dopo il niente di fatto del primo tentativo ad aprile, nei giorni scorsi è andata deserta anche la seconda gara indetta dall’Amministrazione comunale di Sondrio per dare in locazione i locali presenti nell’autostazione di via Tonale, di cui palazzo pretorio è divenuto proprietario lo scorso anno dopo l’accordo con Rfi.

Il ribasso di quasi mille euro del canone, peraltro già “scontato” rispetto ai prezzi di mercato, non è stato sufficienti ad invogliare gli operatori commerciali, di qualunque genere non necessariamente baristi, a farsi avanti. Il bando – ed era stata la stessa cosa anche per il primo - dava infatti la possibilità di decidere liberamente se utilizzare i locali per insediarvi un bar o un’altra attività commerciale, imponendo unicamente il divieto di apertura di sala giochi, agenzia di scommesse e qualsiasi altra attività «contraria alla legge, all’ordine pubblico, al buon costume, in contrasto con la natura pubblica del soggetto proprietario o che ne ledano l’immagine».

Restano dunque ancora vuoti e senza alcuna prospettiva gli spazi di via Tonale la cui superficie complessiva è di circa 205 metri quadri, di cui 186 ad uso esclusivo (104 metri quadri di magazzino e 79,41 metri quadri ad uso bar/negozio) e 19 ad uso non esclusivo (ovvero i bagni di cui il bando prevedeva dovesse occuparsi il gestore). L’offerta minima prevista dal bando di gara era di 8.605 euro più Iva. Quasi mille euro in meno rispetto ai 9.561 euro annui più Iva iniziali, peraltro già “scontati” rispetto ai valori di mercato in considerazione degli oneri a carico del conduttore per la gestione dei servizi igienici ad uso non esclusivo presenti nell’autostazione.

La gestione degli spazi contempla infatti l’apertura dei bagni nei giorni e all’interno delle fasce orarie di apertura della biglietteria e di funzionamento dell’autostazione, con l’esclusione della domenica e dei giorni festivi

Ora l’Amministrazione comunale dovrà capire cosa fare. Se cioè proseguire sulla via del bando, abbassando ulteriormente la richiesta economica o valutare qualche altra strada. Di sicuro il bar all’interno dell’autostazione, che in passato c’era, sarebbe un importante punto di riferimento per coloro che vi transitano. E poi resta valida la logica che aveva guidato l’Amministrazione a mettere i locali sul mercato: «Gli immobili comunali, se non utilizzati per finalità istituzionali, devono essere valorizzati in modo da produrre risorse economiche, in ossequio al principio di economicità».

Quello che è già stato fatto con il bar di piazzale Bertacchi, il bar Desa, anche se lì poi ci sono stati problemi di altra natura. E proprio le ripetute segnalazioni dei residenti e le chiusure disposte dal questore per le liti che vi sono avvenute, hanno spinto palazzo pretorio a disporre regole particolari: la somministrazione di alcolici, come recita l’avviso sulla porta, è consentita solo fino alle 22.30.

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