Sindacato dei Carabinieri, a Sondrio
la prima uscita: nominato il segretario

Per la provincia Eros Chiarot è segretario generale territoriale e Rocco Monaco vice segretario. I nuovi dirigenti guideranno il Siulcc di Sondrio per i prossimi quattro anni

Costituita la segreteria di Sondrio del Sindacato italiano unitario lavoratori carabinieri (Siulcc). Dopo la Calabria, la Sicilia, l’Istituto di formazione alla Scuola Allievi di Reggio Calabria, Trentino Alto Adige e Campania è stata la volta della Lombardia. A Sondrio il primo congresso territoriale. Eletti, per la provincia Eros Chiarot, segretario generale territoriale, e Rocco Monaco, vice segretario. I nuovi dirigenti guideranno il Siulcc di Sondrio per i prossimi quattro anni. «La nascita delle strutture periferiche del nostro sindacato rappresenta una svolta importante - ha sottolineato Sebastiano Calabrò, segretario generale presente ai lavori nella sala delle acque del Bim – e consentirà l’attività di collegamento con la base per verificarne le esigenze e svolgere azioni mirate per migliorare le condizioni di lavoro di tutti i carabinieri lavoratori. Il nostro sindacato, tra i più giovani del panorama si è costituito a seguito della Legge 46/2022 e si colloca nella posizione numero uno dell’Albo del Ministero della Difesa. Ci poniamo come obiettivo sfide importanti: con proposte migliorative in tutti i settori da individuare nel corso degli attuali lavori per il rinnovo contrattuale».

Compito del segretario generale sarà quello di raccogliere le esigenze della periferia per la risoluzione di problemi pratici. «La provincia è in una condizione buona– afferma il neo segretario provinciale Chiarot, comandante della stazione dei carabinieri di Ponte in Valtellina forse leggermente sottodimensionata in termini di presenze effettive rispetto alle esigenze del territorio. Il mio scopo sarà quello di fare da mediatore fra le esigenze del personale e quelle dell’amministrazione in modo che, con il benessere del personale, anche l’amministrazione dell’Arma possa funzionare meglio. La nostra non sarà un’attività di opposizione all’amministrazione o di protesta, ma anzi di collaborazione. Noi tutti abbiamo giurato fedeltà all’Arma e alla Repubblica italiana per cui opereremo in modo maturo e serio per la risoluzione delle difficoltà». A maggior ragione Chiarot che, con un’esperienza di più di venti anni di servizio, potrà lavorare bene per individuare soluzioni concrete e convenienti per tutti.

«La provincia - prosegue - ha numeri piccoli, l’attenzione deve essere al singolo. Siamo un’associazione professionale a carattere sindacale fra militari, per cui vuol dire che non possiamo intervenire nel merito dello svolgimento del servizio, ma dobbiamo occuparci delle condizioni del personale dipendente. Vogliamo essere un elemento propulsore; con questo spirito di dedizione ci mettiamo a disposizione, fuori dall’attività di servizio, a carattere gratuito. Mi spendo volentieri per questo progetto in cui sono stati fra i primi a credere ed ad aver aderito. Nel giro di un anno abbiamo raggiunto dei numeri che ci consentono di essere rappresentativi a livello nazionale. L’obiettivo è di crescere e portare conoscenza fra i giovani».

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