Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 26 Marzo 2019
Sicurezza sui bus: «Pullman vecchi e salari da alzare»
Nana (Cgil) dopo il caso del dirottamento. «Le compagnie locali rispettano i controlli sugli autisti, ma per chi inizia a lavorare 1.400 euro lordi sono pochi».
Autisti da controllare, il sindacato è d’accordo con le aziende del settore dei trasporti. «Credo che le compagnie di trasporti valtellinesi e valchiavennasche rispettino le normative previste - sottolinea Giorgio Nana, segretario provinciale della Filt-Cgil -. Poi chiaramente sia a livello fisico, sia psicologico ci sono variabili imprevedibili». Ma il dibattito originato dal dirottamento di un autobus avvenuto mercoledì in provincia di Milano ha determinato, nelle sedi sindacali, riflessioni che riguardano anche altri aspetti. «Ci sono delle criticità che non possiamo negare, basta guardare i pullman per affermarlo - aggiunge Nana -. Anche in provincia di Sondrio ci sono alcune aziende che girano con mezzi non proprio all’avanguardia».
Corriere vecchie vuol dire, nel migliore dei casi, assenza di quei dispositivi tecnologici - ad esempio i sensori per evitare collisioni e investimenti - installati sui veicoli costruiti di recente. Oppure sistemi per i freni meno efficaci. Un’osservazione che appare sostanzialmente in linea con quelle di alcuni rappresentanti delle imprese, secondo cui oltre alle cosiddette eccellenze diffuse (a cominciare dalla Stps) ci sono realtà ben meno attente al parco mezzi e al rapporto con i dipendenti.
«Abbiamo autisti che per fare 8 ore di guida stanno in ballo per 12. Sono chiamati a operare in molti contesti complicati, basti pensare a quanto avviene nella stagione invernale, quando guidano sulla neve». Un altro aspetto centrale è quello degli stipendi che, secondo il sindacato, rappresentano una vera e propria criticità.
«Chiaramente questo problema dipende dai contratti nazionale e non dalle imprese locali - commenta Nana -. Resta il fatto che gli autisti nel momento in cui iniziano a lavorare in questo settore prendono 1.400 lordi al mese, anche se trasportano cinquanta bambini e hanno delle responsabilità enormi». Come rilevato anche dal rappresentante di questa categoria di Confartigianato, non si tratta di un lavoro privo di sacrifici. «Si lavora di sabato e domenica - prosegue Nana -. I rischi di assistere alla presenza di un numero sempre minore di lavoratori disponibili a occuparsi di questo mestiere sono evidenti. Siamo quindi chiamati a migliorare salari e condizioni di lavoro».
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