Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 10 Ottobre 2015
«Senato, emendamenti ignorati». «Basta con le sceneggiate»
Riforma costituzionale, il voto infiamma la polemica tra i nostri senatori. Crosio (Lega): il governo non ci ascolta - Del Barba (Pd): testi inammissibili.
Il senatore leghista Jonny Crosio dice che il governo «ha ignorato gli emendamenti, calpestando il sacrosanto diritto all’autonomia». Mauro Del Barba del Pd replica con una bordata: «Basta raccontare le solite balle ai cittadini, gli emendamenti erano inammissibili».
A palazzo Madama si vota la riforma costituzionale e anche fra i senatori valtellinesi si infiamma la polemica: a scatenarla, gli emendamenti firmati dal leghista Crosio che per Sondrio e Belluno chiedevano lo status di Province autonome, l’elezione diretta del presidente e l’assegnazione delle competenze sul demanio idrico e l’energia.
Emendamenti «ignorati dal governo», ha dichiarato Crosio ieri pomeriggio, in un esito che «non è stato una sorpresa» e a suo avviso conferma un’impostazione di fondo dell’azione di Renzi. «Da forza di opposizione a un governo che si sta dimostrando ogni giorno più centralista e accentratore - ha detto Crosio - la Lega sta conducendo una battaglia solitaria a tutela dei territori. Seppure senza speranze concrete, da senatore eletto in provincia di Sondrio e da federalista mi sentivo in dovere di provarci in tutti i modi in questa occasione, così com’è avvenuto in passato e come continuerò a fare».
E secondo il senatore del Carroccio in Valle quanto accaduto ieri a Roma non deve passare inosservato: «La gente di Valtellina e Valchiavenna - ha detto - deve sapere che questo governo sta progressivamente annientando i territori, tagliando i trasferimenti statali e azzerando gli enti locali. Tutto, ma proprio tutto, verrà deciso a Roma. La Costituzione è stata trattata come se fosse un regolamento di condominio, il governo è passato sopra a tutto e a tutti, senza ascoltare le legittime istanze dei territori».
Peccato che secondo il senatore del Partito democratico Mauro Del Barba i testi presentati da Crosio fossero «uno specchietto per le allodole», ha dichiarato ieri sera. «Gli emendamenti sulla provincia di Sondrio, tanto sbandierati, erano inammissibili - ha rimarcato il morbegnese -. Sono stati esclusi dalla Presidenza del Senato perché non erano pertinenti a quanto veniva discusso. Insomma, uno specchietto per le allodole che infatti è stato agitato solo sulla stampa locale, pensando di poter raccontare le solite balle ed esser creduti». Nessuna mancanza di attenzione da parte del governo, dice insomma Del Barba: «Ad ignorarli è stata la stessa Lega - ha dichiarato - che prima li ha seppelliti sotto altri 82 milioni di emendamenti, e poi è stata assente, Crosio compreso, sia ieri che oggi (giovedì e ieri per chi legge, ndr) da tutte le votazioni». Ma secondo il senatore del Pd la vicenda segue una linea che a suo avviso la Lega porta avanti da tempo: «Basta con le sceneggiate e gli slogan - ha affermato -, per vent’anni hanno venduto illusioni su secessione e autonomia per ottenere visibilità, ottenendo in cambio per il nostro territorio di renderci sempre più irrilevanti, a Milano e a Roma. La buona politica è quella che conta e fa contare».
E per Del Barba nel concreto dalle votazioni di palazzo Madama per la provincia di Sondrio arrivano buone notizie: «Si conferma in Costituzione quanto sono riuscito ad inserire nella prima lettura, ovvero la salvaguardia della legge Delrio e della specificità montana - ha sottolineato -, cui si aggiunge l’emendamento approvato sul “regionalismo differenziato”».
Proprio da qui bisogna partire, sul territorio, secondo il senatore del Partito democratico: «Spero che da questo momento anche chi ha responsabilità istituzionali a livello locale ed ha fin qui esitato si dia da fare per stare al passo con le riforme - ha concluso - e cogliere appieno, sostenendola nei fatti, la storica opportunità del riconoscimento della specificità montana».
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