Scoperta a Berbenno una tomba di cinquemila anni fa
Tra la fine dell’età del Rame e l’inizio dell’età del Bronzo. La datazione precisa è in corso, ma sicuramente si colloca in epoca preistorica l’eccezionale rinvenimento, il primo del genere in Valtellina, durante gli scavi per la realizzazione della nuova palestra alla scuola primaria a Berbenno, lavori promossi dal Comune finanziati con fondi del Pnrr, che nei giorni scorsi hanno riportato alla luce un’area sacra risalente almeno a cinquemila anni fa.
«Nonostante le ricerche siano ancora in corso si può senz’altro affermare che quanto sta emergendo dagli scavi in via Roma rappresenti una delle scoperte archeologiche più importanti mai effettuate in Valtellina» garantisce Stefano Rossi, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, in una nota congiunta con l’amministrazione comunale. Gli archeologi sono al lavoro per documentare la scoperta durante l’intervento, tra cui una tomba in cista litica, vale a dire una cassa realizzata con lastre di pietra, disposte a taglio. La sepoltura, che ospitava i resti di almeno due individui - sono tuttora visibili i resti, come documentano le foto a corredo dell’articolo nda -, era circondata da un circolo di pietre ed era probabilmente ricoperta da un tumulo. In verità però c’erano già stati chiari segnali di presenze preistoriche in paese.
«Diversi manufatti recuperati a partire dall’Ottocento avevano già indicato come la presenza umana a Berbenno risalisse almeno all’età del Bronzo - prosegue Rossi -, ma questi nuovi rinvenimenti spostano la frequentazione dell’area indietro di almeno mille anni». In particolare la statua stele, «trovata reimpiegata in una tomba a cista litica, costituisce la testimonianza più occidentale di questo importante fenomeno culturale, risalente a oltre cinquemila anni fa» prosegue ringraziando l’amministrazione, che «compresa l’importanza del sito, si sta adoperando per far fronte agli oneri e ai ritardi determinati dalle operazioni di scavo» con la certezza che «i disagi verranno ampiamente ripagati dall’importanza di questi rinvenimenti».
La stele di via Roma, molto simile a quelle rinvenute nell’area di Teglio, oggi esposte a Palazzo Besta, amplia moltissimo l’areale di diffusione di questi manufatti, che finora non erano mai stati rinvenuti a ovest di Chiuro. Inoltre per la natura degli oggetti incisi è una stele di tipo maschile, che poteva originariamente fare parte di un allineamento, posto in una sorta di santuario preistorico. Come è normale che sia, i lavori della nuova palestra sono fermi, ma l’amministrazione non dispera di poterli riprendere, consapevole dell’importanza del “tesoro” inestimabile rinvenuto. Lavori, che in accordo con le disposizioni del Codice degli appalti, si si sono svolti con l’assistenza archeologica in corso d’opera che, condotta dalla ditta specializzata Sap srl., ha permesso di riconoscere le importanti strutture. «Siamo fiduciosi di riuscire a contemperare la fase di scavo archeologico con il proseguimento della realizzazione della palestra, opera necessaria per avere spazi adeguati ai nostri bambini ed a liberarne altri nell’edificio della scuola primaria recentemente ristrutturata, visto il crescere delle attività sia scolastiche che extra-scolastiche» premette il sindaco Valerio Fumasoni, che, insieme all’assessore alla Cultura Beatrice Salinetti, non nasconde la soddisfazione.
«L’importante scoperta archeologica - aggiungono - ha suscitato nell’amministrazione e nella cittadinanza un forte interesse, per un fatto mai accaduto sul nostro territorio, almeno in tempi recenti» auspicando «che il ritrovamento, grazie all’aiuto degli archeologi, della Soprintendenza e degli enti territoriali, con i quali siamo in contatto per il reperimento di fondi per la valorizzazione del ritrovamento nella fase attuale e futura, rappresenti un’opportunità per Berbenno e la sua comunità». Anzitutto per la riscoperta «della nostra storia e delle nostre origini, e poi in chiave futura culturale e turistica». Essendo le ricerche ancora in corso, non si esclude che si possano aggiungere presto altri tasselli al già affascinante quadro emerso. Allo stato attuale sembra comunque possibile ipotizzare che, dopo il completamento degli scavi, i resti possano essere asportati per una loro valorizzazione in altra sede, consentendo la realizzazione del progetto, che potrebbe ritornare a Berbenno.
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