
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 11 Aprile 2025
Scoperta archeologica tra i vigneti della Sassella: riaffiorano incisioni rupestri di tremila anni fa
Alle porte di Sondrio una delle più vaste superfici incise della provincia. Sergio Schena: «La zona può riacquistare centralità in chiave anche turistica»
Sondrio
Un tesoro nascosto riemerge tra i vigneti della Sassella, alle porte di Sondrio. Gli scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, in collaborazione con il proprietario dei terreni Sergio Schena, hanno riportato alla luce una serie di figure incise risalenti a tremila anni fa, in quella che si rivela essere una delle più vaste superfici incise della provincia.
Le indagini si sono concentrate sulla cosiddetta Roccia della Sassella, un’area situata a pochi metri dal Santuario, nel cuore di uno dei contesti paesaggistici più suggestivi della Valtellina. Qui, la rimozione di un terrazzo artificiale ha permesso di esporre una vasta parte della roccia affiorante, restituendo alla collettività numerose figure umane stilizzate, tra cui i cosiddetti “oranti”, disposti in fila lungo la parete. Accanto a loro, anche impronte di piedi, simboli interpretati come rappresentazioni di passaggio o culto, incisi con piccoli martelli sulla roccia levigata dai ghiacciai.
A confermare l’eccezionalità della scoperta è la presenza di analoghi petroglifi nella zona. I confronti con quelli rinvenuti alla Ganda di Castione Andevenno, spiegano gli esperti, confermano l’altissimo valore culturale di questo paesaggio scolpito dall’Uomo sin dall’età del Ferro.
Oltre all’aspetto scientifico, fondamentale è anche quello della valorizzazione. La proprietà dell’area, acquisita da Sergio Schena circa un anno fa, ha finanziato a proprie spese il ripristino del percorso di accesso alla roccia, precedentemente in stato di abbandono, e ha avviato un progetto condiviso con la Soprintendenza per l’apertura al pubblico del sito. Nei prossimi mesi sarà completata la messa in sicurezza del sentiero e verranno installati un impianto di illuminazione e un apparato informativo.
«Come società benefit abbiamo a cuore il territorio in tutti i suoi aspetti, sociali, culturali e storici», ha dichiarato Schena, titolare di Schena Assicurazioni Generali Sondrio Garibaldi. «Grazie a questa scoperta e al lavoro svolto dai tecnici della Soprintendenza, la zona della Sassella può riacquisire centralità anche in chiave turistica. Per noi è motivo di grande soddisfazione aver contribuito a questa iniziativa e garantiamo il nostro sostegno per il completo sviluppo del sito».
Sulla stessa linea anche l’archeologo della Soprintendenza, Stefano Rossi: «Questa scoperta non sarebbe stata possibile senza la disponibilità e l’entusiasmo della proprietà. Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. La roccia della Sassella, insieme agli altri suggestivi terrazzamenti vitati della zona, potrebbe celare ancora molte testimonianze in attesa di essere riportate alla luce».
L’archeologo plaude all’iniziativa: «Questa scoperta non sarebbe stata possibile senza la disponibilità e l’entusiasmo della proprietà dei terreni. Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra privati e istituzioni pubbliche che ha come obiettivo quello di rendere accessibile a tutti questa straordinaria testimonianza d’arte rupestre». Schena dal canto suo ringrazia chi ha contribuito a questo ritrovamento: «La Soprintendenza che ha avuto l’intuizione, con l’archeologo Rossi, l’impresa Rigamonti e il direttore dei lavori Dario Stazzonelli».
In programma per la tarda primavera anche visite guidate straordinarie, inserite nel progetto “La memoria delle rocce”, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’arte rupestre della provincia. Contestualmente, prende corpo l’idea di un Parco delle incisioni rupestri tra Sondrio e Castione Andevenno, che includa la Roccia della Sassella, la Ganda e altri siti come il masso altare di Triangia. Un progetto ambizioso che potrebbe trasformarsi in una grande occasione di promozione culturale e turistica per l’intera area.
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