Scarica di sassi: paura sopra Montagna

L’episodio nel tardo pomeriggio di domenica. Inizialmente si è pensato a una valanga. Coinvolti due escursionisti che sono rimasti feriti: stavano scendendo fra la Val di Togno e la Valle del Pizzo Painale quando il sentiero è stato ostruito dalla frana

Momenti di paura nel tardo pomeriggio di ieri, quando dopo le 18 è scattato un allarme per una “valanga sulle alpi Retiche, in territorio comunale di Montagna di Valtellina con coinvolti due scialpinisti”. Più tardi, invece, i contorni della notizia si sono meglio definiti e si è appreso che, in realtà, non si è trattato per fortuna di nessuna valanga.

Ecco i fatti, per quanto è stato possibile apprendere. Due escursionisti di 29 e 37 anni residenti ad Appiano Gentile, in provincia di Como, hanno lanciato l’allarme perché mentre erano impegnati a fare ritorno sul fondovalle si sono visti bloccare, all’improvviso, da una scarica di sassi che ha completamente interrotto il loro tracciato.

Pietre e rami

I due sarebbero stati colpiti da alcuni sassi a una gamba l’uno e a una spalla l’amico e, tuttavia, con i cellulari in dotazione sono stati in grado di lanciare la richiesta di aiuto. Si apprestavano a scendere a valle fra la Val di Togno e la Valle del Pizzo Painale, in territori vasti compresi fra i Comuni di Spriana e Montagna di Valtellina, quando il sentiero è stato completamente ostruito dalla frana di pietre e rami scivolati dalle pendici dissestate della montagna fragile in quel punto.

Non sapendo come fare a fare rientro al punto di partenza dell’escursione, in sicurezza, in conseguenza anche alle ferite riportate nell’incidente alpinistico avvenuto in quota che per entrambi non sarebbe di grave entità, hanno preferito chiedere aiuto. La macchina dei soccorsi è stata allertata, con tempestività, in codice rosso - quello di maggiore gravità - ma in verità i due richiedenti aiuto erano stati dati, inizialmente, come del tutto illesi. Circostanza, invece, non veritiera, sebbene le lesioni riportate dai due alpinisti del Comasco non destassero eccessive preoccupazioni e, difatti, al momento del ricovero ospedaliero il codice era stato declassato a verde, quello di minore serietà.

In breve tempo, comunque, si sono messe in azione le squadre del Soccorso alpino della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna, Stazione di Valmalenco, unitamente agli esperti militari del Sagf-Soccorso alpino della Guardia di finanza di Sondrio del luogotenente Christian Maioglio.

Il luogo

La Corna Mara (2807 metri sul livello del mare), detto anche Corno di Mara, è una splendida vetta alpina costituente il primo bastione del sottogruppo Scalino-Painale (nel Gruppo dello Scalino in Valmalenco), non lontano dal frequentato rifugio De Dosso. Le condizioni climatiche, con il freddo che a quell’ora si stava facendo sempre più pungente, unitamente all’oscurità sempre più elevata vista l’ora, hanno spinto ad adottare la massima prudenza e a chiedere l’intervento dei soccorritori.

Poco dopo l’allarme, infatti, si è alzato in volo anche il velivolo di Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza), decollato dalla base aerea di Como. Per raggiungere i due escursionisti e riportarli sul fondovalle e, una volta valutate le condizioni di salute da parte dell’equipe dell’elisoccorso, trasportarli all’ospedale civile del capoluogo valtellinese per le cure necessarie, in conseguenza dei traumi subiti a una gamba e a una spalla durante la scarica di sassi. La prognosi sarà stabilita nelle prossime ore, una volta effettuati gli esami clinici da parte del personale sanitario.

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