Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Gennaio 2025
Sanità valtellinese, Melazzini spiega
il valzer di nomine: «Scelte ponderate
senza compromettere la continuità»
Il direttore generale del Welfare lombardo: «Sarò presto in provincia di Sondrio insieme all’assessore Guido Bertolaso per incontrare i sindaci e confrontarci sul futuro del sistema sanitario territoriale»
«Territori come le aree interne e quelli montani della provincia di Sondrio, cui io, tra l’altro, sono molto legato, non sono di serie B. Anzi. Sono provvidi di professionisti validi e competenti, anche se si fa più fatica ad attirarne di nuovi. Regione Lombardia e, nello specifico, l’assessorato e la direzione generale Welfare ne sono del tutto consapevoli e l’attenzione al riguardo è massima». A dirlo è Mario Melazzini, direttore generale Welfare di Regione Lombardia dal 2 dicembre scorso e invitato, insieme a Guido Bertolaso, assessore alla partita, ad un confronto con i sindaci della provincia di Sondrio sulla sanità del futuro da Marco Scaramellini, presidente della Conferenza dei sindaci del territorio su cui insiste Asst Valtellina e Alto Lario. Chiama che è giunta all’indomani dell’avvicendamento ai vertici della sanità col passaggio di Monica Fumagalli, bormina, dalla direzione generale della locale Asst a quella dell’Ats della Montagna, nell’incarico ricoperto da Vincenzo Petronella, spostato alla direzione generale dell’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) San Matteo di Pavia. Mentre a Sondrio, in Asst, è giunta Ida Maria Ada Ramponi, di Milano, proveniente dall’Ats Val Padana, ma con esperienza di direzione nelle Asst di Crema e Rhodense.
«Questi avvicendamenti sono stati effettuati nel segno dell’ottimizzazione delle risorse in un’ottica di stimolo e di crescita costante del sistema sanitario regionale - dice Melazzini -. Scadevano i vertici degli Irccs San Matteo e dei Tumori di Milano e, al San Matteo abbiamo destinato Petronella perché già conosceva molto bene la macchina essendone stato direttore amministrativo. É un ruolo importante in un istituto che è patrimonio inestimabile della sanità e della ricerca lombarda. All’Ats della Montagna, quindi, abbiamo destinato una figura come quella della dottoressa Fumagalli sia perché conosce già molto bene il funzionamento della programmazione sanitaria in capo all’Ats, essendone stata direttore amministrativo per alcuni anni, sia perché conosce il territorio e costituisce un importante elemento di continuità. In Asst, infine, giunge una figura come quella di Ida Ramponi, con vasta esperienza pregressa nella direzione di Asst nelle quali ha conseguito ottimi risultati. Quindi si è trattato di scelte ponderate, mirate ad ottimizzare e potenziare la capacità di risposta del servizio sanitario regionale ai bisogni di salute dei cittadini. Non c’è da preoccuparsi, gli avvicendamenti non avranno ripercussioni sul sistema».
Sempre da Melazzini, tra l’altro, che tiene molto a Sondrio, dove ha radici, e a tutta la provincia, arrivano rassicurazioni anche in merito alla continuità dentro Asst Valtellina e Alto Lario stessa. «Grazie alla dottoressa Ramponi - dice -, tornerà a ricoprire il ruolo di direttore sanitario la dottoressa Anna Maria Maestroni (dimessasi il 18 novembre scorso, ndr) che potrà quindi proseguire nella progettualità già intrapresa con Fumagalli, basata su modelli organizzativi nuovi e che vedono Asst Valtellina e Alto Lario lavorare fianco a fianco ad altre realtà come l’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda in un’ottica olimpica e post olimpica, perché più volte abbiamo ribadito che le reti e le collaborazioni in atto dal febbraio scorso, e che si potenzieranno, sono destinate a durare».
Anna Maria Maestroni, quindi, che avrebbe dovuto cessare dall’incarico il 1° gennaio scorso col subentro come facente funzioni di Alessandro Bertolini, resta al suo posto e prosegue nel proprio lavoro al fianco del nuovo direttore generale Ida Ramponi, insediatasi ieri. Così come Monica Fumagalli si è insediata in Ats, e, anche lì, c’è almeno una casella da riempire ed è quella del direttore sanitario, ruolo oggi ricoperto dalla facente funzioni Enza Giompapa. «Un’ultima cosa tengo a precisare - dice Melazzini - e cioè che Guido Bertolaso ed io saremo presto in provincia di Sondrio per incontrare i referenti del territorio e confrontarci su una sanità che, per noi, è qualità, sicurezza ed efficacia. Anche con Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna, la collaborazione è costante».
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