Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 20 Novembre 2016
«Sanità penalizzata, serve più dialogo»
Il comitato pro Morelli si presenta a Sondalo nel corso di una serata molto affollata: «Non cerchiamo lo scontro»
Sondalo
Dialogo e non scontro con Asst, ma pure la ferma volontà di bloccare il Poas, Piano di organizzazione aziendale strategica, che a giudizio dei presenti penalizzerebbe in maniera definitiva il Morelli, creando una neurochirurgia anche a Sondrio: provvedimento che in Alta Valle è letta come il preludio alla chiusura di quella del Morelli.
È quanto emerso nell’assemblea pubblica tenutasi venerdì sera al palazzetto di Sondalo, organizzato dal neonato comitato di difesa della sanità di montagna. Un’identità di vedute che ha accomunato pure amministratori e sindacati. Un’unità come si era vista raramente in ambito sanitario. Alla serata, intitolata “Per la nostra sanità di montagna ultima chiamata”, hanno risposto presente anche i cittadini che hanno gremito il polifunzionale. Il comitato “Iostoconilmorelli”, che in rete ha già raccolto più di 5mila adesioni, si è presentato in pubblico.
È un mix di esperienza, come quella garantita dall’ex sindaco di Tirano, Pietro Del Simone, e di gioventù, come assicurano le componenti rosa Melania Sozzani, Ilaria Peraldini e Gemma Borgni. A completare il gruppo Carlo “Caio” Schieppati e Mattia Crasti. «Nella mia esperienza da sindaco la problematica della sanità l’ho affrontata più volte - ha affermato Del Simone -. Nel comitato, grazie ai giovani, ho trovato entusiasmo, grinta e passione, io darò il mio sostegno di esperienza».
«È un comitato in controtendenza che parte dal basso, dai cittadini e quando si parte dal basso si ha successo ha proseguito -. La diatriba fra gli ospedali di Sondalo e di Sondrio ha dequalificato l’offerta sanitaria provinciale. Noi non siamo un comitato del Si o del No, ma che si propone di proporre».
«La dottoressa Giusy Panizzoli (direttore generale Asst) ha presentato un Poas già fissato senza confrontarsi con la conferenza dei sindaci. È un metodo sul quale obiettare, che ha fatto nascere preoccupazioni fra la gente, ha capito che la prospettiva non è quella giusta. Le neurochirurgia del Morelli che adesso si vuole togliere ha sfornato professionisti del calibro di Benericetti e Giombelli, Sondalo ha un passato storico da rispettare. Con lo sdoppiamento della neurochirurgia, che sarà portata anche a Sondrio, l’offerta si impoverisce. L’attività del comitato vuole informare, aiutare i sindaci, non creare polemiche contrapposizioni, ad Asst dico che il Piano strategico aziendale può essere presentato il prossimo anno».
Scendiamo in strada
«Non possiamo tollerare che l’azienda non si raffronti con la conferenza dei sindaci, la mancata convocazione è una grave scorrettezza, non bisogna crea doppioni fra gli ospedali di Sondrio e Sondalo, ma creare specificità. Siamo pronti a scendere in piazza per difendere la sanità di montagna», hanno spiegato Melania Sozzani ed Ilaria Peraldini del comitato. Significativa la testimonianza di Nicola De Marco, neurochirurgo del Morelli: «La parola giusta per quello che vuole fare Asst sdoppiando la neurochirurgia a Sondrio è smembramento, portando la neurochirurgia nel capoluogo non ci sarà un aumento dell’organico, con lo spezzettamento dell’offerta il risultato è che un politraumatizzato grave non potrà essere curato né a Sondalo né a Sondrio».
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