Saldi al via da domani,
stimata una spesa di 218 euro a famiglia

Secondo il consueto sondaggio sui saldi invernali di fine stagione, condotto da Ipsos per Confesercenti quasi un consumatore italiano su due - più precisamente il 46% -, ha già deciso di acquistare almeno un prodotto, ed un ulteriore 50% valuterà le offerte prima di comprare

Con una spesa stimata di 218 euro a famiglia e una media più alta tra gli over 34 (239 euro) e nonostante le critiche dei commercianti per una data troppo a ridosso del Natale e, soprattutto in piena stagione invernale, i saldi sono pronti a partire. Lo faranno domani, sabato 4 gennaio, in provincia di Sondrio e in provincia di Lecco, dove i commercianti stanno già allestendo le vetrine, così come in tutto il reso della Lombardia e d’Italia con la sola esclusione della Valle D’Aosta, dove hanno preso il via ieri, e della provincia autonoma di Bolzano dove lo faranno mercoledì 8 gennaio per poi proseguire per sessanta giorni, fino a marzo. E dunque archiviate le spese per i doni da mettere sotto l’albero di Natale, è tutto pronto per gli ultimi regali delle festività - magari da mettere nella calza della Befana -, per l’acquisto di quei capi o accessori adocchiati già da tempo.

Secondo il consueto sondaggio sui saldi invernali di fine stagione, condotto da Ipsos per Confesercenti quasi un consumatore italiano su due - più precisamente il 46% -, ha già deciso di acquistare almeno un prodotto, ed un ulteriore 50% valuterà le offerte prima di comprare. Per il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, «i saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy».

I saldi, d’altra parte, rimangono l’evento promozionale più apprezzato dagli italiani, contro il 20% che indica di preferire il Black Friday. «Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite molto fiacche», dichiara Benny Campobasso, presidente di Fismo Confesercenti che aggiunge: «Rimane il problema della data troppo anticipata: l’inverno climatico è appena iniziato e si rischia di svendere la collezione invernale prima ancora di riuscire a venderla pienamente». Un tema sollevato nei giorni scorsi anche in provincia di Sondrio dalla rappresentante del tessile di Confcommercio Ramona Tarabini che aveva anche aggiunto la necessità di una riflessione più ampia sul tema dei saldi ora che, mascherate o meno, le vendite a prezzi ribassati vengono offerte pressoché tutto l’anno on line o dai grossi gruppi. «Se ci sono delle regole, queste devono essere rispettate da tutti» aveva detto.

Sempre secondo l’indagine Ipsos i prodotti moda più desiderati per i saldi invernali di quest’anno sono maglioni e felpe, indicati dal 51% di chi ha previsto di acquistare. Un effetto dell’arrivo del freddo dopo un autunno caldo, a causa del quale il 30% circa dei consumatori segnala di aver ridotto gli acquisti di abbigliamento invernale. Seguono, a brevissima distanza, le calzature, 49% delle segnalazioni, e poi gonne e pantaloni al 31%, con un interesse forte per jeans, maglie e top. Nella lista dei desideri ci sono anche intimo, il 28%, camicie e camicette, 22%, borse 21% e capispalla come giubbotti, cappotti e piumini sempre al 21%. Gli accessori sono al 18% e abiti e completi al 17%.

Meno ottimista rispetto alle previsioni di Confesercenti è il Codacons, secondo cui i saldi invernali 2025 non vedranno un’impennata delle vendite e si manterranno, piuttosto, all’insegna dell’incertezza come è stato finora l’andamento delle vendite che anche in provincia di Sondrio ha fatto registrare volumi inferiori rispetto al passato.

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