
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 31 Dicembre 2015
Rogo doloso a Entova: «Vietati tutti i fuochi»
Massima allerta in Valmalenco. Forestale, Vigili e volontari impegnati da cinque giorni.
E’ allerta massima in Valmalenco per il pericolo di incendi boschivi, considerato, tra l’altro, che uno è già attivo, nei boschi di Entova, a 1921 metri di Chiesa in Valmalenco, dal 22 dicembre scorso e non c’è verso di domarlo. Già 7mila i metri quadri di territorio divorati dalle fiamme, con danni alla vegetazione fatta di pini silvestri, pini nani e larici, e con enorme dispendio di energie da parte di Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco volontari di Chiesa e Gruppo Antincendio Boschivo di Lanzada, oltre ai mezzi impiegati, fra elicottero Eliwork e Canadair.
Motivo per cui, ieri, i sindaci dell’Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco, Miriam Longhini, per Chiesa, Danilo Bruseghini, per Caspoggio, e Marco Negrini, per Lanzada, subito seguiti da Mauro Decio Cometti, per Torre di Santa Maria, e Ivo Del Maffeo, per Spriana, hanno deciso di correre ai ripari, vietando l’accensione di fuochi per qualsiasi fine, sui loro territori, sia fatti allo scopo di bruciare sterpaglie, sia per falò. Del pari hanno vietato i fuochi d’artificio, i botti e l’utilizzo di qualsiasi materiale pirotecnico, e, ugualmente, di apparecchi a fiamma che producano faville. Infine, è vietato gettare fiammiferi, sigari e sigarette in prossimità o in presenza di fogliame e rami secchi e, ugualmente, è vietata la sosta di veicoli o il parcheggio a contatto con l’erba secca. Pena, la sanzione da 300 euro, il sequestro e la confisca del materiale pirotecnico utilizzato. «Certo, comprendiamo bene che non sarà facile, poi, il controllo e l’applicazione della sanzione, – ammette Tiziano Rama, comandante della Polizia Locale di Chiesa in Valmalenco -, però, cercheremo di fare tutto il possibile, e, soprattutto, gli amministratori intendono sensibilizzare la popolazione residente e turista rispetto a un problema serio che si sta presentando per effetto del lungo periodo di assenza di piogge e neve».
Una situazione del tutto anomala, molto grave, che tiene sulle corde gli agenti del Corpo Forestale dello Stato e i Vigili del Fuoco, di stanza, peraltro, in alta Valmalenco, come detto, dal 22 scorso. «Noi siamo stati a Entova cinque giorni – ammette Egidio Pedrotti, capogruppo dei pompieri volontari di Chiesa – dal 22 al 24 e poi il 26 e 27, sempre con la Forestale, e con l’elicottero della Comunità Montana e Regione a supporto, ma, niente da fare. Nel tardo pomeriggio l’incendio sembrava domato, e, invece, al mattino, era di nuovo attivo. Troppo secco il terreno e la brezza notturna soffiava nuovamente sul fuoco attizzandolo. Un disastro, mai vista una cosa simile, tra l’altro, tutto a chiazze, a macchia di leopardo, a seconda di come tirava il vento». Ieri e l’altro ieri è toccato, invece, agli uomini di Antonio Sertore, capogruppo dell’Antincedio Boschivo di Lanzada, unitamente ai colleghi di Tresivio, presidiare Entova, dalle 7 del mattino alle 17.30 del pomeriggio, a supporto del personale del Corpo Forestale di stanza a Chiesa.
«Abbiamo portato in quota la vasca mobile da 8mila litri di acqua, dalla quale, poi, l’elicottero Eliwork si serve per cercare di domare l’incendio. Ieri, (lunedì, nda) ha fatto quattro viaggi anche il Canadair, ma è dura perchè questo mezzo deve scendere fino al lago di Como per rifornirsi di acqua». Lunedì sera, peraltro, il rogo, pare di origini dolose, sembrava domato, invece, ieri, alle 7, Forestale e Antincendio Boschivo erano di nuovo sul posto, a quota 1921 metri, sulla sinistra rispetto alle baite di Entova.
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