Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 19 Luglio 2016
Riordino istituzionale, la Regione allarga i confini provinciali
La richiesta avanzata dall’assemblea dei sindaci e nel documento inviato alla fine del mese di giugno a Milano, per confermare l’attuale delimitazione territoriale è caduta nel vuoto.
Il presidente Roberto Maroni e la sua amministrazione vanno avanti sulla strada delineata fin da subito: riordino delle attuali province sulla scia dei confini territoriali definiti dalla recente riforma sanitaria con Sondrio che forma il cantone della montagna insieme alla Valcamonica e al Medio-Alto Lario.
A stabilirlo la proposta regionale datata 13 luglio e redatta «anche in esito ai tavoli istituzionali». Per quanto riguarda l’ottavo cantone, quello che interessa Valtellina e Valchiavenna, la Regione «conferma l’opportunità di prevedere un cantone della montagna che includa i territori attualmente facenti parte della relativa Ats (Agenzia di tutela della salute), anche per sostanziare un’area nella quale sperimentare un approccio specifico e mirato alle esigenze dei territori montani. Il cantone montagna beneficerà nella sua interezza di particolari vantaggi fiscali». Nessuna spiegazione specifica riguardo a questi vantaggi.
Sempre nel documento della Regione viene auspicato e sollecitato «che il riordino in corso del sistema camerale lombardo avvenga in coerenza con il disegno di riordino territoriale qui delineato, assicurando il necessario raccordo tra la delimitazione territoriale e le funzioni esercitate dai futuri enti di area vasta e le nuove Camere di commercio lombarde». Una coerenza piuttosto complicata nel caso di Sondrio in considerazione dell’allargamento dei confini da una parte verso il territorio bresciano della Valcamonica e dall’altra di quello comasco del Medio e Alto Lario.
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